Chissà, magari ad aver portato sfortuna è stato proprio il suo nome. Il programma ideato dalla premiata coppia (anche nella vita) Raffaella Carrà e Sergio Iapino, Forte forte forte, non è andato proprio così ci si aspettava. Del resto, ve ne avevamo già parlato dopo la seconda puntata, paventando il rischio chiusura e dicendovi delle aspre critiche subite. Siamo stati dei facili veggenti, dato che il programma è stato chiuso con due settimane di anticipo per gli share molto bassi benché andasse in onda di venerdì sera sulla rete ammiraglia della Rai (Raiuno).

Già la partenza è stata "falsa", per usare un termine podistico, visto che le prime due puntate hanno fatto registrare un 15 e 13 percento. Valori che sono rimasti pressoché stabili anche per le altre puntate. A vincere è stato il talentuoso Stefano Simmaco, di Prato, ma le critiche subite dal programma tendono purtroppo ad oscurare la sua bravura.

I numeri del disastro

Ieri, benché fosse la puntata decisiva, il programma ha registrato meno di 3 milioni di spettatori con share del 13,16%. Ancor meno delle prime due puntate. Battuto dalla serie Il bosco su Canale 5 che ha superato il quindici percento di share. Un po' meglio di Colorado su Italiano Uno, Quarto grado su Rete 4 e Crozza su La7.

Secondo Dagospia, il programma è costato molto: un milione a puntata, mentre, come riporta Il Giornale, addirittura alcuni dicono un milione e duecento-trecento mila. Per non parlare della squadra molto folta di autori, ben quindici. Non sono bastati poi i vari ospiti che in queste puntate si sono alternati. Evidentemente il format non ha mai appassionato il pubblico, già ingozzato da Talent show fino alla nausea.

Un format che non ha mai convinto

Certo, la differenza di Forte è che il concorrente deve saper anche ballare oltre che cantare, ma non è bastato. Non hanno coinvolto neppure gli altri tre giudici che affiancavano la Carrà, che probabilmente li ha offuscati con la sua presenza ancora brillante da vera Regina della tv. Dopo tanti anni di successi, un flop è in fondo più che giustificabile.