La bellissima showgirl argentina Belen Rodriguez ha da pochi anni creato una linea di costumi insieme alla sorella minore Cecilia. Il brand in questione, "Me fui", risulta apprezzatissimo dal popolo italiano ed è stato centro di polemica negli ultimi giorni. Ad accusare di plagio le sorelle Rodriguez è stata la moglie di un calciatore famoso, Jonathan Biabiany, la quale non ha gradito la linea di costumi "Me Fui".

Chi ha copiato chi?

Anni fa, Belen Rodriguez e Cecilia hanno deciso di lanciare il loro primo progetto imprenditoriale: una linea di bikini.

Le modelle che hanno pubblicizzato i costumi sono state proprio le due showgirls argentine, le quali hanno ammaliato milioni di fans maschili e al contempo femminili. Una bravura innata per la moda che, misto all'originalità, ha dato alla luce il marchio ufficiale "Me Fui". Apprezzatissimo da milioni di ragazze in Italia, non sembra esser andato giù alla moglie del calciatore dell'Inter, Sara Da Silva, il successo dei costumi che le due ragazze argentine hanno lasciato. Dapprima dell'uscita di Me Fui, la moglie di Biabiany aveva anche lei lanciato una linea di costumi identici a quelli delle sorelle Rodriguez! Ed è stata proprio Sara ad accusarle di plagio e far notare agli italiani che non è per niente originale la linea di costumi Me Fui.

"Famose da un milione di followers in Italia, proprietarie di brand di bikini, che non solo ti copiano spudoratamente modelli che tu avevi precedentemente proposto nella tua prima collezione, oltre a copiare il concept della mia prima campagna fotografica, ma che mantengono anche gli stessi nomi dei modelli!" ha scritto arrabbiata Sara sui suoi social, aggiungendo che non vi è stata originalità da parte di Belen e sorella.

La cosa più gratificante per la signore Biabiany è che gente così famosa non dovrebbe neanche essere al corrente della sua esistenza e che le sue idee siano copiate perchè sono belle. Insomma una vera e propria accusa lanciata per le sorelle Rodriguez, le quali non hanno ancora risposto a tali affermazioni.