Sul settimanale 'Mio' Giorgio Manetti ha ripreso a parlare della sua ex fiamma Gemma Galgani, e in particolare ha voluto spiegare le ragioni per cui non ha risposto alla famosa lettera che la Galgani le aveva letto a canale 5, durante la scorsa estate. Secondo il cavaliere fiorentino all'interno della lettera non vi erano argomentazioni degne di ricevere una risposta, per cui non vuole più rispondere a Gemma. La Galgani non è dello stesso avviso e, infatti, sempre sul settimanale 'Mio' aveva espresso il suo disappunto verso il comportamento di Giorgio: “Personalmente credo di aver messo a disposizione tutta me stessa, esponendomi senza filtri, mentre Giorgio ha risposto con molta indifferenza, per cui ho smesso di farmi domande sui suoi atteggiamenti”, aveva detto.

Manetti spiega le sue reazioni dopo la lettura della lettera

Dopo mesi di silenzio da parte di Giorgio, quest'ultimo ha voluto dare spiegazioni circa il suo comportamento: “Quando Gemma ha aperto la famosa lettera, ho potuto constatare che all'interno non vi erano scuse per le accuse che mi aveva rivolto. Gemma ha preso la sua decisione di lasciarmi, e ciò è assolutamente legittimo,tuttavia dopo la sua scelta mi sono ritrovato ingiustamente attaccato. Più volte ho cercato un perché senza però trovarlo. E, ad oggi, non mi interessa più”.

'Il Gabbiano' in cerca dell'amore

Nella lunga intervista, Giorgio ha parlato anche della sua permanenza nel programma condotto da Maria De Filippi, in cui cerca l'amore: una donna possibilmente senza figli piccoli poiché i bambini richiedono l’attenzione totale della loro madre, mentre Manetti vorrebbe accanto una donna libera e indipendente.

Giorgio ha poi raccontato che, a partire dalla prossima settimana, sempre sul settimanale 'Mio' curerà una rubrica dedicata interamente all’amore dove tutte le sue fans potranno chiedergli dei pareri e consigli amorosi.

''Per quanto riguarda le domande incentrate sull'amore, raccontatemi tutte le vostre esperienze ma ricordatevi che non sopporto il vittimismo”, queste le parole di Giorgio Manetti.