Come prevedibile, dopo la scelta di Claudio il web si è scatenato con migliaia di commenti omofobi, alcuni anche molto gravi, in cui si esprime il disgusto e si invocano personalità come Hitler ed i campi di concentramento.

Tina non poteva farsi attendere e dopo la sua grande commozione per la scelta di Claudio in Uomini e Donne si esprime con un post su Instangram dove esprime la sua opinione sull'amore e sull'omosessualità e attacca gli omofobi definendoli stupidi.

Ecco il post della Cipollari

"L'amore è quel sentimento che non conosce barriere, quella forza che non ammette sconfitte, la libertà individuale di ognuno di noi!

L'amore non conosce limiti, l'amore non ha nulla a che vedere con la stupidità! Perciò, abbiate il coraggio e la forza di riconoscere e rispettare tutte le forme d'amore che circondano le nostre diversità! Che poi la diversità ci investe tutti perché non esistono persone uguali! Amatevi in silenzio o rumorosamente, ma amatevi!"

Dopo il post le polemiche si sono accentuate ancora di più. Il web si è infuocato con commenti di ogni tipo. C'è chi ha invocato Dio che secondo alcune persone l'amore è il peccato mentre l'odio e il razzismo sono giustificati. Fortunatamente parlano di un Dio che non ci appartiene.

E la Cipollari ribatte: “La diversità non esiste, è un termine che la nostra società ha coniato per liberarsi della paura del “diverso”.

La libertà è un diritto sacrosanto”. "L’amore è universale, non ha sesso e non ha età. Se Tina ha diritto di sposarsi, lo stesso diritto deve averlo chiunque“.

L'impegno contro le discriminazioni

"Sono anche membro onorario dell’associazione Seicomesei, contro ogni forma di bullismo. Sono fiera di aver sposato questa causa: la violenza genera violenza e se non la combattiamo tutti insieme in tutte le sue forme, saremo catapultati in un modo violento dove non ci sarà nessun tipo di giustizia terrena.

Nel mio piccolo cerco di insegnare ai miei figli che le persone indifese vanno protette, amate, coccolate".

Insomma, Tina Cipollari ha voluto dare un forte segnale a chi ha espresso il suo disappunto in una maniera poco democratica.