Sono giorni tragici e difficili per genova. Una strage che con il crollo del ponte Morandi lascia dietro sè vittime innoventi, feriti e ancora dispersi. Una triste vicenda che ha turbato, e non poco, anche molti personaggi del mondo dello spettacolo, originari di Genova o in qualche modo sentimentalmente legati alla città. Tra questi, ad esempio, troviamo Jack Vanore, famoso opinionista di Uomini e donne (il popolare programma televisivo pomeridiano di Canale 5 condotto da Maria De Filippi). "Sono di Genova e ho attraversato questa strada maledetta almeno un milione di volte, ci sono passato anche qualche ora fa": ha fatto sapere Jack in un lungo messaggio di sfogo pubblicato sul proprio profilo Instagram.
Il crollo del ponte di Genova e il commento toccante di Jack: una triste verità
"Ho ritenuto giusto scrivere strada maledetta perché si sapeva che quel ponte non era sicuro. Si sapeva che una struttura realizzata in cemento armato non avrebbe potuto reggere per chissà quanto tempo, soprattutto un ponte così rilevante che vedeva, ogni giorno, centinaia di persone": ha commentato l'opinionista di Uomini e Donne. E che il crollo del ponte di Genova fosse una tragedia facilmente prevedibile, parebbe essere una convizione anche di molte altre persone del luogo. "Non c'è altro che bisogna aggiungere - continua Vanore - Vergogna, piango e prego per questa grande strage, per tutte le famiglia a cui questa strage gli ha sconvolto la vita".
La strage del crollo del ponte Morandi di Genova
E quella del 14 agosto è una data che difficilmente potrà essere dimenticata. Il crollo del ponte Morandi lungo l'autostrada A10 ha coinvolto l'intero quartiere circostante, salvando miracolosamente alcuni degli auotomobilisti che in quel momento si trovavano un attimo prima o un attimo dopo il tratto di carreggiata, ma colpendo fatalmente non solo le vetture in transito da un lato all'altro del pezzo di ponte coinvolto, ma anche chi in quel momento si trovava al di sotto del ponte.
Un'area, rispetto ad altre sottostanti altri tratti del ponte, fortunatamente meno "frequentata": da un lato, infatti, si estende il letto del fiume, dall'altro dei capannoni industriali, che sono stati comunque colpiti e danneggiati dal crollo del ponte.
I soccorsi, rapidi e resi ancora più difficili a causa della forte pioggia, sono stati immediati e ancora a distanza di ore dalla tragedia non si smette di scavare tra le macerie con la speranza di poter ancora trovare qualcuna delle vittime al momento disperse.