Fabrizio Corona ha subito una violenta aggressione qualche giorno fa all'interno del boschetto della droga di Rogoredo a Milano. L'ex paparazzo si trovava lì per girare un servizio per Massimo Gilletti per il programma "Non è l'Arena", incentrato sulla tossicodipendenza. Dopo un po' di tempo, però, alcune persone hanno iniziato a sospettare circa la veridicità di tale episodio, per questo motivo è pervenuta la versione di un testimone che ha deciso di raccontare cosa è accaduto davvero.

L'aggressione raccontata da un testimone

La persona in questione è un tecnico che stava accompagnando Corona a girare il servizio in questione.

Secondo la sua versione dei fatti, lui, Fabrizio e un'altra persona, si erano recati in quel luogo così oscuro, privi di alcuna tutela o volante della polizia in grado di proteggere la loro incolumità. Le tre persone si sarebbero intrufolate nel bosco con dei microfoni nascosti, intenti a girare delle riprese incentrate sulla messa in evidenza di un contesto sociale così devastante, fatto di persone lasciate a se stesse nel baratro della droga. Fabrizio Corona ha voluto mettersi in gioco proprio in virtù del suo passato estremamente difficile nel mondo della tossicodipendenza.

Ad un certo punto delle riprese, però, qualcosa sarebbe andato storto. Un gruppo di spacciatori avrebbero riconosciuto l'ex paparazzo ed avrebbero incominciato ad avvicinarsi con fare minaccioso.

Nel giro di poco tempo si sarebbe passati dalle parole all'aggressione vera e propria. Fabrizio pare sia stato l'unico ad essere preso d'assalto mentre la persona che ha raccontato i fatti ha detto di essere riuscita a scappare, proprio come se fosse all'interno di un film horror. La persona in questione, infatti, ha spiegato di essersi dato alla fuga nel buio, senza una torcia, tra gli alberi e le siringhe dei drogati, mentre alle sue spalle c'erano gli "zombie" ad inseguirlo, così come riportato testualmente.

Il collaboratore di Corona ha detto: "ho avuto paura, voglio divertirmi con il mio lavoro e non rischiare la vita!"

Le incongruenze sull'aggressione a Corona

Questa versione dei fatti, così come quella precedentemente raccontata da Corona, però, pare sia soggetta a delle incongruenze. La domanda che molti si sono posti, infatti, è molto semplice: per quale ragione gli aggressori di Corona, accusati di aver derubato e picchiato la vittima, gli avrebbero lasciato addosso un orologio del valore di circa 30.000 euro e una collana d'oro?