Lino Banfi, uno dei più famosi attori comici italiani, riconosciuto soprattutto per le sue commedie negli anni '70 e '80 e il ruolo di Nonno Libero nella serie Un Medico in Famiglia, è stato nominato membro della Commissione italiana per l’Unesco. Una nomina che ha smosso parecchio l'opinione pubblica italiana. In occasione di questa nomina, Banfi ha rilasciato un'intervista al sito di Sorrisi e Canzoni. Citando il suo famosissimo ruolo nel Commissario Lo Gatto (il più conosciuto), ha parlato della sua nomina come una cosa divertente, considerando il fatto di aver interpretato spesso e volentieri il ruolo di un commissario.

Una nomina a sorpresa

Prima di tutto, Lino Banfi specifica che non si sarebbe mai aspettato una nomina di questo tipo in quanto era stato avvertito semplicemente di doversi recare al Ministero dei Beni Culturali perché volevano fargli una proposta. Essendo lui già ambasciatore Unicef, probabilmente pensava ad una cosa simile, per poi scoprire che volevano nominarlo membro della Commissione Italiana per l'Unesco, un ruolo che non avrebbe mai immaginato di poter ricoprire.

Un impegno non da poco, soprattutto perchè, dopo avergli assicurato che la nomina sarebbe stata ufficializzata successivamente, si sono "rimangiati la parola", come lui stesso ha raccontato. La nomina è stata infatti formalizzata quasi subito davanti al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Vicepremier Luigi Di Maio.

Una nomina che ha accettato "con emozione ed orgoglio", come ha dichiarato.

Gli obbiettivi

Lino Banfi è molto amato anche perché, come persona, si è sempre dimostrata di buon cuore: da molti anni è ambasciatore Unicef e quindi sta facendo molto per il prossimo. Ha mostrato inoltre di avere già le idee ben chiare su cosa fare come commissario Unesco.

Una delle prime cose, ad esempio, sarà contribuire a rendere Canosa di Puglia, il paese che gli ha dato i natali, un patrimonio Unesco dell'umanità, cosa che si cerca di fare già da molti anni. Non dimenticando il suo ruolo come attore, intende impegnarsi anche in qualcosa di legato al suo lavoro: nello specifico vorrebbe costruire un teatro di avanspettacolo, così da poter aiutare i giovani e riportare in auge l'antica tradizione del teatro.

Perdono per chi ha criticato la sua nomina

A chiusura dell'intervista, non si poteva fare a meno di citare le numerose critiche ricevute per la nomina a un ruolo per cui lui stesso si sente leggermente a disagio. Banfi sembra però non curarsene, con la spensieratezza che caratterizza il suo personaggio, nonostante i problemi che lo attanagliano. Ha infatti risposto pacatamente, dicendo di sentirsi molto amato dalle persone, tanto che anche chi lo dovrebbe odiare come i laziali (vista la sua fede calcistica romanista), fa notare, non riesce ad arrabbiarsi con lui.