Non c’è Sanremo senza polemiche. Anche la prossima edizione del festival, che si terrà dal 5 al 9 febbraio, sembra non essere immune da controversie, come da tradizione. Proprio a poche ore dall’annuncio che saranno Claudio Bisio e Virginia Raffaele i personaggi che, insieme a Claudio Baglioni, condurranno le cinque serate della rassegna musicale, si infiamma la discussione sui presunti conflitti d’interesse che, mai come quest’anno, sembrano segnare non solo il cast dei cantanti in gara, ma perfino gli ospiti che saliranno sul palco dell’Ariston.
A dare fuoco alle polveri è il critico musicale Michele Monina, che scrive su Linkiesta una lettera aperta rivolta al presidente della Rai, Marcello Foa, ed al direttore generale dell’azienda, Fabrizio Salini, in cui pone delle domande destinate a far discutere.
La clausola di trasparenza nei contratti della Rai
Monina, che già aveva contestato la selezione dei giovani della kermesse, parte dalla clausola di trasparenza che la Rai, in quanto servizio pubblico, inserisce in tutti i contratti. Negli accordi stipulati dall’azienda, come quello con il direttore artistico di una rassegna, di solito è sottolineato come non debba esserci alcun rapporto giuridico con cantanti, autori, società editrici, case discografiche ed etichette indipendenti che partecipano alla manifestazione.
Il critico musicale sottolinea come Claudio Baglioni sia invece sotto contratto discografico con la Sony Music Italia. Questa major produce e distribuisce numerosi artisti scelti dal direttore artistico per partecipare alla competizione: Simone Cristicchi, Il Volo, Einar, Anna Tatangelo, Daniele Silvestri, Achille Lauro, Francesco Renga, Enrico Nigiotti, oltre che Biagio Antonacci che sarà tra gli ospiti del festival.
Ma non finisce qui: Claudio Baglioni è anche sotto contratto con la Friends & Partners di Ferdinando Salzano che ne cura il management e l’organizzazione dei concerti. Hanno rapporti di lavoro con questa società diversi interpreti selezionati dalla commissione presieduta dal direttore artistico, come Paola Turci, Nek, Irama, Ex-Otago, Ultimo, Il Volo, Francesco Renga.
Per non parlare di Laura Pausini, Biagio Antonacci e Luciano Ligabue, che saliranno sul palco dell’Ariston fuori gara.
Le sette domande sui conflitti d’interesse di Baglioni
Insomma, esiste una rete di relazioni su cui Monina chiede di far luce, proprio a partire da quella clausola di trasparenza, ponendo sette domande ai vertici della Rai. Perché non è stato salvaguardato il principio che tutela l’assenza di conflitti d’interesse? Questa clausola è presente anche nel contratto di Baglioni? È stata rispettata? Un artista così strettamente legato ad altre società può rappresentare una garanzia di trasparenza? Qual è il ruolo dell’impresario Ferdinando Salzano? In futuro gli stessi dirigenti della Rai non potrebbero essere chiamati a rispondere delle conseguenze delle decisioni prese da chi, secondo Monina, è così apertamente in conflitto d’interesse? Ed infine, la Rai in questa vicenda sta offrendo un buon esempio di trasparenza? Si attendono nelle prossime ore risposte da parte dei piani alti di viale Mazzini.