Prima uscita pubblica per Marco Carta dopo la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice del Tribunale di Milano giovedì 31 ottobre. Questa sera (4 novembre) il cantante è stato ospite della trasmissione Live Non è la D’Urso nel corso della quale la conduttrice ha ricostruito la vicenda che ha coinvolto l’artista attraverso un docu-film. Il trentaquattrenne di Cagliari era stato accusato del furto di sei magliette alla Rinascente, per il valore di 1200 euro, verificatosi lo scorso 31 maggio. Il vincitore del Festival di Sanremo 2009 aveva scelto di essere giudicato con la formula del rito abbreviato.
“Non sapevo minimamente che nella borsa c’erano delle magliette” - ha spiegato Carta subito dopo essere entrato in studio.
Inoltre l’artista ha aggiunto di aver provveduto a salvare gli screenshot degli insulti ricevuti via social. “C’è stato un accanimento generale molto brutto che mi ha fatto male. Ho presentato denuncia ed ora è perfettamente inutile tentare di cancellare quello che avete scritto. La polizia postale provvederà a punire tutti gli insulti xenofobi, razziali e quant'altro”. Il musicista non ha trattenuto le lacrime quando ha ascoltato la lettera del fidanzato Sirio.
Carta su Fabiana Muscas: 'Non l'ho voluta più vedere'
Marco Carta ha trascorso mesi da incubo dopo essere stato travolto da una bufera giudiziaria con l’accusa del furto di sei magliette alla Rinascente.
Il cantante è stato assolto nei giorni scorsi con formula piena per non aver commesso il fatto. Nella vicenda era implicata anche l’amica, Fabiana Muscas, che ha chiesto di essere ammessa all'istituto della messa in prova. La posizione della cinquantatreenne è stata stralciata ed, attraverso i legali, ha richiesto di poter svolgere lavori socialmente utili.
“Non l’ho voluta più vedere per ovvi motivi, non mi va” - ha chiarito il cantante.
La donna era una fan dell’artista che dopo la vittoria del Festival di Sanremo è diventata un’amica di Carta. Quest'ultimo ha svelato un retroscena relativo a quanto accaduto con le forze dell'ordine all'uscita della Rinascente. “Io sono uscito prima di lei, ero al telefonino e pensavo a tutt’altro, poi l’ho vista accerchiata e mi sono avvicinato per comprendere cosa fosse accaduto.
Mi hanno chiesto se stavo con lei, gli ho risposto di sì e mi hanno invitato ad andare con loro. Se avessi fatto qualcosa non sarei tornato indietro”.
La lettera del fidanzato e le lacrime del cantante
Nel corso dell’intervista a Live Non è la D’Urso Carta ha spiegato che in questi mesi era preoccupato soprattutto per la famiglia. “Sono stati mesi difficili, ho sempre indossato una maschera con un bel sorriso stampato in faccia per far restare tranquilli i miei familiari. Alla fine ho avuto ragione”. Tornando sull’aspetto giudiziario il cantante ha sottolineato anche la rilevanza delle immagini visionate dal giudice. “Le ha viste così bene che mi ha assolto con formula piena”.
Da rilevare che il pubblico ministero titolare dell’inchiesta (Nicola Rossato), che aveva chiesto la condanna ad otto mesi di reclusione, ha impugnato la sentenza di assoluzione.
“Dedico questa sentenza a Sirio ed alla mia famiglia. In questi mesi avevo qualche problema ad uscire e non sempre mi sentivo a mio agio ma ho sempre trovato conforto nel mio fidanzato”. Prima di lasciare lo studio il trentaquattrenne non ha trattenuto le lacrime nell'ascoltare la lettera del fidanzato: "Nei tuoi giorni più fragili ci sarò".