Harry e Meghan l'hanno 'spuntata' a metà. Al castello di Sandrigngham, si è svolto un summit senza precedenti con la partecipazione, necessaria quanto straordinaria, della 93enne regina Elisabetta. Ma c'erano anche suo figlio, il principe di Galles, Carlo, il nipote 'ortodosso' ed erede al trono William. La famiglia reale ha dato l'ok ad Harry e Meghan: potranno dimettersi da membri senior, ma senza più contare sui fondi pubblici.

Ciò che a noi sembra una soap opera con Altezze Reali per protagonisti, nel Regno Unito è una questione cruciale che scuote i sudditi, divide la politica, mobilita la stampa.

La 'Megxit' è comunque fatta, in anticipo sulla Brexit in arrivo il 31 gennaio. Harry e Meghan potranno coronare il sogno di una vita autonoma in Canada, ma il principe Carlo li ha avvertiti: "Le risorse non sono illimitate". Inoltre, il marchio registrato Sussex non potrà essere usato a piacimento dai duchi.

Harry e Meghan, il comunicato della Regina

Delusa ma arresa all'evidenza, la Regina Elisabetta ha esplicitato la sua volontà, dopo un incontro al vertice in famiglia che passerà alla storia della monarchia inglese, in un comunicato stampa che unisce diplomazia e affetto. "Sebbene avremmo preferito che rimanessero membri della Famiglia Reale e che lavorassero a tempo pieno, rispettiamo e comprendiamo il loro desiderio di vivere una vita più indipendente, pur rimanendo una parte preziosa della mia famiglia", c'è scritto.

La Regina ha parlato di una discussione costruttiva in famiglia, contrariamente al protocollo reale chiamando i duchi con i loro nomi, Harry e Meghan, anziché con i titoli.

Ha definito Harry "nipote", dando allo scritto anche una sfumatura sentimentale, come fosse in parte la lettera di una nonna protettiva, e facendo prevalere più il lato umano rispetto a quello istituzionale.

Nel comunicato è anche scritto che i duchi intendono rendersi autonomi economicamente. "È stato perciò concordato che ci sarà un periodo di transizione in cui i Sussex trascorreranno del tempo in Canada e nel Regno Unito". Infine, il comunicato riferisce che essendo questioni complesse da risolvere, ci sarà ancora lavoro da svolgere in vista dell'uscita definitiva da Palazzo dei due, ma è probabile si arrivi alla decisione finale già nei prossimi giorni.

A favorire lo spirito conciliante della Regina, di certo più fattori: i tempi decisamente cambiati, lo spirito indomito di Meghan, attrice americana, divorziata, di origine nera, il terrore di Harry di una nuova persecuzione mediatica dopo il trauma per la morte in un tunnel parigino di sua madre, Lady Diana, ma anche elementi autobiografici. Suo padre, re Giorgio, fu obbligato a sostituire il fratello maggiore Edoardo VIIII che abdicò: si era innamorato anche lui di un'attrice americana, Wallis Simpson. Lei stessa, dopo la nascita di Carlo, trascorse tre anni a Malta con il marito per prendersi una lunga vacanza dagli impegni ufficiali. Quindi, può forse ben capire l'anelito del nipote, specie dopo la nascita del figlio Archie, a una vita libera.

Harry e Meghan, niente marchio Sussex sulla margarina

Fonti reali hanno chiarito che la libertà di Harry e Meghan non potrà mai sconfinare in un uso improprio e dozzinale del marchio Sussex Royal da loro creato, che potrebbe danneggiare il royal 'brand' della monarchia britannica. “Nessuno vuole vedere il nome dei Sussex sui panetti di margarina", hanno detto i portavoce del principe di Galles. Dovrà essere definito un preciso decalogo, affinché gli intenti commerciali di Harry e Meghan che hanno anche creato un sito 'SussexRoyal' non danneggino la Corona. Inoltre, Carlo ha lasciato ben intendere che Harry e Meghan non ricevevano più da lui due milioni di sterline l'anno.

Harry e Meghan, questione sicurezza

Nel nodo economico, l'aspetto di fatto rilevante nel divorzio dai Windsor, è da risolvere la questione sicurezza. Chi dovrà pagare la protezione costante dei duchi di Sussex? I contribuenti britannici? O quelli canadesi, paese nel quale per il momento Harry e Meghan vivranno? Il premier canadese, Justin Trudeau, ha dato il benvenuto alla coppia nel suo Paese, ma da lì a far pagare parte dei costi per la security ai suoi cittadini, ce ne passa.

Il costo delle body guard dei duchi è di circa 800mila euro l'anno, cifra che in una vita condotta tra due paesi raddoppierebbe. Tra l'altro, il Canada fa parte del Commonwealth e, quindi, pur rimanendo indipendente, è legato alla Regina Elisabetta, formalmente Capo di Stato canadese.

La questione va, dunque, trattata e risolta con prudenza. Pensare a una scorta ai Sussex affidata ad agenzie private come quelle che garantiscono la sicurezza dei divi di Hollywood, potrebbe costare la bellezza di tre milioni di dollari l’anno. Di fatto, la conquistata libertà di Harry e Meghan privati dell'appannaggio reale, potrebbe avere un costo molto al di sopra delle loro possibilità.