"Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato un virus pandemico": ospite di Domenica In, la virologa Ilaria Capua ha analizzato il fenomeno del nuovo Coronavirus che ha sconvolto il mondo. Nel contenitore domenicale di Rai 1, l'esperta ha presentato il suo libro 'Il dopo, il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale', in libreria da domani.
Ilaria Capua, virus come fenomeno naturale
Ilaria Capua si è collegata allo studio televisivo da Gainesville, in Florida, dove vive e dirige un centro d'eccellenza, il One Health Center. La scienziata ha chiarito che era noto che presto sarebbe arrivato un virus pandemico.
Ha poi specificato che i virus fanno parte della natura, dunque anche della nostra esistenza, e non si può non tenerne conto. La virologa ha ammesso che l'emergenza ha colto il Paese impreparato, per varie ragioni. Ilaria Capua ha anche valutato il ruolo avuto dall'informazione, a suo dire non sempre corretto. La soluzione all'emergenza, secondo l'esperta, non verrà dai laboratori, dai medici, né dai presidenti del Consiglio, ma dagli individui. Oggi, infatti, ognuno sa quali comportamenti debba avere di fronte a un virus che non guarda in faccia nessuno. Si comporta come una fotocopiatrice: all'infinito replica se stesso, mietendo molte vittime, specie in alcune popolazioni.
Ilaria Capua, in Italia la situazione va migliorando
L'esperta ha detto che nel nostro Paese le cose stanno andando meglio. Il vero punto di rottura, comunque, non è rappresentato dal numero di contagi in diminuzione, ma dal calo del numero di pazienti nelle terapie intensive. La cosa fondamentale, ora, è fare in modo che la Sanità possa riprendersi, tornare a una fase pre-Covid così da poter garantire l'assistenza ordinaria, dalle vaccinazioni dei bambini, ai controlli oncologici.
Gradualmente, si potrà riprendere una vita normale, con la certezza che se qualcuno si ammalerà sarà curato bene. Dopo questi mesi drammatici, bisognerà affrontare la vita di tutti i giorni con una nuova consapevolezza: "Le persone, gli individui saranno gli attori della soluzione del problema", ha detto Ilaria Capua.
Quando si era in piena emergenza con gli ospedali pieni, Capua aveva invitato i nonni a restare lontani dai nipoti, per proteggere le persone anziane.
Ora, secondo l'esperta, è bene mantenere alcune misure prudenziali: feste di compleanno o di laurea, ad esempio, possono essere rinviate. La virologa ha comunque proposto un patto: arrivare al 28 giugno, per decidere, in base alla situazione, la condotta più opportuna. La pandemia, per la scienziata, fornirebbe l'opportunità di reinventare una vita più a misura d'uomo, meno frenetica, e che contempli misure di igiene pubblica quali lavarsi spesso le mani. Capua ha suggerito anche di fare il vaccino antinfluenzale per alleggerire la situazione. "Se uno si infetta con il coronavirus, non è che non si possa infettare con un altro virus. Due virus is pegg' che one", ha detto. Infine, la scienziata ha sostenuto che i giovani non sono al riparo dall'infezione e anche loro devono avere comportamenti prudenti.
Ilaria Capua, copertina da vip non gradita da tutti
Come altri colleghi virologi, Ilaria Capua ha conosciuto in questi mesi un'enorme popolarità, soprattutto grazie ai passaggi televisivi quasi quotidiani. La scorsa settimana, Sette, rotocalco de Il Corriere della Sera, le ha dedicato la copertina e un'ampia intervista. Nella cover, Ilaria Capua appare di profilo sorridente con in testa un cappello in stile coloniale. Lo scatto è stato fatto da Christopher Morris, per un decennio fotografo ufficiale della Casa Bianca. In un articolo comparso su Libero, Gianluca Veneziani critica tanta visibilità, al pari di "una star di Hollywood o una diva della moda", ritenendola immeritata.
Per il commentatore, in generale, i virologi non hanno aiutato a limitare la diffusione del contagio da coronavirus, in compenso hanno accresciuto la loro presenza in tv.
Nel caso specifico, Ilaria Capua si sarebbe distinta per dichiarazioni incoerenti e contraddittorie sul virus: prima, affermando che sarebbe scomparso con il caldo. Poi, solo con il contenimento. Infine, Capua ha detto che sarebbe una malattia delle città, legata a mobilità ed inquinamento. L'opinionista boccia la virologa anche per aver elogiato, in stile Greta, Wuhan perché l'acqua e l'aria sono tornate pulite, dimenticando il resto.