"Vendetta: guerra nell'antimafia" è il titolo della nuova docu-serie italiana targata Netflix in arrivo sulla piattaforma il 24 settembre.

La docu-serie, composta da sei episodi, è prodotta dalla casa di produzione Nutopia in associazione con l'italiana Mon Amour Films ed è scritta da Ruggero di Maggio e Davide Gambino, Nicola Moody, Jane Root e David Herman.

Il soggetto verte sulla controversa vicenda giudiziaria che coinvolse Pino Maniaci, giornalista di Telejato, e Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.

La guerra di Maniaci

I protagonisti di "Vendetta" sono Pino Maniaci, giornalista siciliano che da anni con la sua emittente tv siciliana Telejato pone sotto i riflettori la lotta alla criminalità organizzata, e Silvana Saguto, ormai ex giudice del Tribunale di Palermo, a lungo impegnata nel contrastare la mafia. Il lavoro sulla docu-serie è iniziato diversi anni fa, con un accesso senza precedenti ai protagonisti, le loro famiglie e i loro team legali, a cui si aggiungono interviste e materiali di repertorio.

Le vicende narrate iniziano nel 2013, anno in cui Maniaci condusse delle inchieste su degli episodi di corruzione che vedevano coinvolti alcuni rappresentanti di spicco della magistratura siciliana, in particolar modo della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo: egli si focalizzò proprio sulla persona di Silvana Saguto.

L'ex magistrato fu accusata di aver sequestrato dei beni indebitamente e aver addebitato dei compensi eccessivi per l'amministrazione, portando numerose imprese alla bancarotta. Complice di Saguto sarebbe stato il marito, insieme ad alcuni collaboratori.

Nel 2016 Maniaci fu indagato dalla procura di Palermo per diffamazione ed estorsione: egli fu accusato di aver utilizzato, nei suoi servizi tv, un "metodo a tenaglia" atto ad esaltare o talvolta denigrare alcuni esponenti della mafia e della politica locale in cambio di somme di denaro.

Sempre nello stesso anno fu indagata anche la stessa Saguto, per corruzione, abuso d'ufficio e appropriazione indebita.

La docu-serie termina dunque mostrando gli avvenimenti del 2020 e 2021, i momenti in cui l'ex giudice Saguto è stata condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi per corruzione, mentre Pino Maniaci è stato assolto in primo grado dall'accusa di estorsione, ma condannato per diffamazione a 1 anno e 5 mesi.

Le parole di Maniaci

'Volevano spegnere una voce libera': queste le parole scritte dal giornalista Pino Maniaci nella sua pagina Facebook in un post che annuncia l'arrivo della serie. Il giornalista in poche parole riassume la vicenda che lo ha coinvolto, sottolineando l'importanza del ruolo che una voce libera e fuori dagli schemi può detenere della lotta alla criminalità organizzata. "Sei anni per uscire fuori da un incubo", ha poi continuato Maniaci, invitando gli spettatori a seguire le controverse vicende che lo hanno visto protagonista.

Inoltre ha annunciato che la sua emittente TV Telejato trasmetterà a breve in tutta la Sicilia e non più solo in alcune province.