Luglio, come di consueto, è un mese di relax e divertimento e proprio in questi giorni torna 'Estate Paideia', che propone una vacanza estiva alle famiglie che hanno bambini con disabilità, le quali vengono ospitate per un periodo di tre settimane in un villaggio turistico che si trova in Toscana, precisamente in località Torre Mozza a Piombino, e che è completamente accessibile.
Il progetto è promosso dalla Fondazione Paideia e dal 2001, anno in cui è stato inaugurato, più di 600 famiglie hanno potuto prendervi parte gratuitamente, grazie anche alle donazioni dei privati e al grandissimo e costante supporto dei numerosi volontari.
Il direttore della fondazione: 'Questa è un'esperienza di crescita'
Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia, ha descritto questo progetto come un'esperienza di crescita, che permette ai genitori di cambiare prospettiva e vivere qualche settimana allontanando lo stress quotidiano e confrontandosi con altre realtà per arrivare ad avere una migliore percezione riguardo alla gestione dei problemi più complicati legati alla disabilità dei figli. L'aspetto più interessante è che questa vacanza coinvolge l'intero nucleo familiare nel suo complesso, compresi fratelli e sorelle dei piccoli partecipanti.
L'entusiasmo di genitori e volontari
In questi anni sono tanti i genitori e i volontari che hanno speso parole entusiastiche in merito ad Estate Paideia, progetto che sicuramente è orientato fortemente all'inclusione sociale e ad aiutare le famiglie a fronteggiare le sfide più o meno grandi di tutti i giorni.
C'è chi definisce questa esperienza come una favola, un'emozione da mettere in valigia e portarsi dietro per tutto il resto dell'anno. Altri volontari affermano di avere ricevuto una lezione di vita, umanità e coraggio.
E non mancano i commenti positivi dei più piccoli, che accompagnando i loro fratelli hanno modo di vivere belle emozioni giocando con loro e con gli altri ospiti.
I genitori, in questo contesto, possono trovare un clima allegro, amichevole e di solidarietà reciproca. Indubbiamente si tratta di un ottimo modo per ricaricare le batterie in attesa dell'arrivo dell'autunno e per vivere un momento unico, all'insegna di quella normalità che troppo spesso, per determinate famiglie, nella maggior parte dei casi resta un miraggio, a causa principalmente di motivazioni economiche ed organizzative.