Sulla base di un dossier presentato a Davos finirebbero in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica al giorno. La maggior parte di essa si presenta sotto forma di microplastica, che, ingerita dai pesci, arriva sulle nostre tavole. Per renderci conto della portata del fenomeno dobbiamo immaginare un camion della spazzatura che getti in mare il suo carico ogni minuto, incessantemente, inesorabilmente! Nelle acque di tutto il mondo sarebbero presenti oltre 150 milioni di tonnellate di plastica. Sotto forma di rifiuti formano delle vere e proprie isole posizionate e definite dalle correnti, sotto forma di microplastica, invece, si concentrano al largo delle coste in proporzioni allarmanti.

Oltre il 90% della plastica che soffoca i nostri mari è microplastica, cioè frammenti non più grandi di 5 millimetri, contenuta nei prodotti cosmetici e per l'igiene, ma anche risultato della decomposizione di rifiuti più grandi. Queste particelle sono state addirittura inglobate nelle rocce, nei ghiacciai, nei fondali marini. Gli scienziati ne hanno trovato tracce addirittura in Artide ed in Antartide, ed avvisano con le loro proiezioni che di questo passo nel 2050 in mare saranno presenti più bottigliette di plastica che pesci. Questa problematica, dunque, riguarda tutti noi, ma da dove traggono origine questi rifiuti? Circa il 60% della plastica presente nelle acque marine sarebbe proveniente da cinque Paesi Asiatici: Cina, Filippine, Thailandia, Indonesia e Vietnam.

E il Mediterraneo?

Ma non finisce qui. Tra le acque più inquinate troviamo quelle del Mediterraneo, mare chiuso dove sfociano tra l'altro fiumi come il Po e il Danubio. Il 92% di rifiuti plastici è rappresentato da microplastica. Un rapporto dell'Unep rivela che ogni giorno finiscono nelle sue acque circa 730 tonnellate di rifiuti di materie plastiche.

I paesi più inquinanti in merito sono la Turchia (144 t) la Spagna (125 t) e l'Italia (90 t). Uno studio del Cnr in collaborazione con le università, pubblicato su Nature, denuncia che in alcune zone la concentrazione di microparticelle è la più alta al mondo. La maggiore concentrazione risiederebbe nella zona compresa tra la Corsica e la Toscana.

Anche nel Mediterraneo, inoltre, si stanno recentemente formando le isole di plastica che fino a qualche anno fa potevamo trovare solo negli oceani. Il problema dell'ingestione della plastica è molto grave per i pesci e gli altri animali che di essi si nutrono. Al momento non ci sono prove che dimostrino danni diretti per la salute dell'uomo, ma i primi studi sollevano dubbi su possibili interferenze con il sistema endocrino, sullo sviluppo del feto, su tossicità per il sistema immunitario, su valenza cancerogena.