L'Inter prende goal a freddo dal Verona dopo soli dieci minuti dall'eterno Toni. Poi preme, avanza, produce, comprime il Verona nella sua area a finalmente pareggia con Icardi, con assist di Palacio. Poi torna a comprimere e a far gioco, con la squadra di Mandorlini sempre schiacciata all'interno della propria area di rigore e finalmente trova il vantaggio più che meritato. Due a uno, l'Inter convince. Poi Medel si inventa portiere, commettendo una ingenuità che costa caro alla squadra: espulsione e nerazzurri in dieci per più di quaranta minuti.

Handanovic il pararigori per eccellenza ci mette una pezza e respinge il rigore di Toni.

Inter in dieci ma comunque attenta, chiude bene gli spazi, si sacrifica, non rinuncia alla partita, mantendendo una percentuale di possesso palla del sessanta per cento, cosa incredibile per una squadra ridotta in dieci contro undici. Poi però, ad un minuto dalla fine, arriva il goal di Nico Lopez. Questo è il calcio e Mazzarri dovrà fare i conti con questo lato quasi disumano. La sua Inter avrebbe meritato la vittoria.

Rimane l'incognita Vidic, difensore centrale di grande esperienza ex Manchester United acquistato per fare la differenza ma che, al pari del rivale di ieri Marquez, si sta rivelando pià dannoso che utile.

L'allenatore nerazzurro ha l'amaro in bocca, e ha ragione. "Abbiamo giocato un ottimo primo tempo. Siamo andati sotto ma poi abbiamo reagito da grande squadra riuscendo a ribaltare la situazione. Ma è un periodo dove paghiamo cara ogni piccola disattenzione". Amaro in bocca anche per l'espulsione di Medel, non proprio giusta secondo l'allenatore, dal momento che la prima ammonizione al cileno era del tutto evitabile da parte dell'arbitro Rocchi.

Insomma, la piccola dose di critica verso l'arbitraggio non manca mai. Mazzarri è di nuovo nell'occhio del ciclone, con le voci di lincenziamento che tornano in auge. Queste due settimane di pausa saranno propedeutiche, avrà due settimane per far riposare la squadra e riportarla in una condizione atletica ottimale. Dopodichè ci sarà il Derby. Quale teatro di prova più duro ed emozionante per decidere il suo futuro. Così almeno, se dovesse "morire", lo farà nella migliore arena possibile e immaginabile. In parole povere, da gladiatore.