Il campionato di Serie A si è concluso, il Genoa perdendo a ReggioEmilia col Sassuolo ha concluso il torneo al sesto posto a quota 59 punti,precedendo di tre lunghezze la Sampdoria. In attesa dell’arbitrato che potrebbescrivere la parola “fine” sulla questione licenza Uefa, la società RossoBluguarda al futuro e, per una volta, anche i detrattori del presidente EnricoPreziosi devono prendere atto di una promessa (quasi) mantenuta. Tempo fa,infatti, il Re dei giocattoli annunciò che a giugno sarebbero arrivate dall’Orienteimportanti novità a livello societario.

Dopo alcuni blitz nei mesi scorsi al fianco del presidentegenoano al Ferraris e nella sede della Società, ieri sera l’imprenditoretaiwanese Michael Lee, tra i leader mondiali del settore delle pietre preziose (possiedediverse miniere in vari paesi) e da qualche tempo socio del Re irpino deigiocattoli, si è decisamente esposto permettendo ai tifosi del Genoa più di unvolo pindarico. Mr Lee non è un parvenu e la tempistica con cui si è verificatoil suo ingresso in Giochi Preziosi consente di apporre più di un tassello a unmosaico che, indirettamente, potrebbe riguardare anche la stessa questione Uefae l’atteggiamento (ancorché superficiale in senso oggettivo) dei dirigentigenoani.

L’affare è infatti decollato tra febbraio, marzo e aprilequando erano anche fissate scadenze importanti per ottenere la licenza in uncontesto societario di (allora sì) difficoltà economiche a causa di erroricommessi negli anni passati.

Contemporaneamente, la Giochi Preziosi si trovavaalle prese con procedure fallimentari da cui è uscita nel migliore dei modiproprio grazie a Lee, liquidando la posizione del Fondo Clessidra e placando leinquietudini di ben dodici banche finanziatrici, come riportato il 15 febbraioscorso dal Corriere della Sera.

Obiettivo di Preziosi, coinvolgere Mr Lee nel calcio e, grazie al Genoa, ottenere quella visibilità e quel ritorno di popolaritàessenziali per farlo radicare in un tessuto economico che, a Genova, è dasempre ostile ai “foresti” soprattutto quando ricoprono incarichi nel Genoa.

I “foresti”altrui sembrano essere meno “foresti” in una città enigmatica econtraddittoria. Eppure grazie all’ingresso di Lee è stato possibile salvare4000 posti di lavoro in svariate latitudini, ricompattare il gruppo, farlouscire dalla situazione pre fallimentare e perfino “annettere” Prenatal e darevita a un gruppo ancora più grande, in grado di far paura ai competitor.

Mr Lee, l’uomo che con oltre 100 milioni ha permesso allaGiochi Preziosi di ripartire, ieri sera era al Mapei Stadium e ha saltato alritmo di “Chi non salta un blucerchiato è” assieme alla tifoseria genoana intrasferta e, ai colleghi di Radio Nostalgia, ha rivelato di essere disponibilea investire nel calcio e nel Grifone. Al momento siamo ancora alle mere parole,tuttavia la ricapitalizzazione per 26 milioni (made by Preziosi) è già storiarecente e chissà che anche la sola “discesa in campo” di Mr Lee (un colosso) nonpossa avere un peso mercoledì in sede di arbitrato per la concessione dellalicenza Uefa in quell’eterna diatriba fra forma e sostanza come già spiegatodall’avvocato del Genoa, Mattia Grassani. Giugno è arrivato e, per una voltacomunque la si pensi, è possibile affermare che la promessa cinese delpresidente Enrico Preziosi sia sul punto di essere mantenuta.