Il giornalista Michele Salomone può tranquillamente essere considerato, almeno per i tifosi del Bari che ascoltano le sue radiocronache da 40 anni, l' "Omero" delle gesta dei “galletti”. La sua prima radiocronaca fu Trapani-Bari 1-1, trasmessa nel lontano 22 febbraio '76 : da allora ha raccontato in 2003 radiocronache il Bari in giro per tutta Italia.

- Michele, come è cambiato il suo lavoro di radiocronista dai tuoi esordi ad oggi?

- Il mio lavoro di radiocronista e telecronista, è cambiato poco o nulla dai miei inizi, visto che utilizzo sempre una linea telefonica per far ascoltare la mia voce nella case di chi mi ascolta.

Ora abbiamo una cuffia ed un microfono mentre agli inizi utilizzavo spesso dei walkie talkie. E’ però cambiato il mio modo di fare la radiocronaca, perché il calcio dagli anni settanta in poi è diventato sempre più veloce.

Juve-Bari '84 la sua migliore radiocronaca

Tra tutte le sue 2002 radiocronache, Salomone ricorda maggiormente una su tutte: "Certamente è la partita a Torino nel febbraio 1984 con la Juve di Paolo Rossi, Platini, Scirea ed altri campioni. Era un ottavo di finale di Coppa Italia ed il Bari, allora in serie C, riuscì a vincere per 2-1. Quando il Bari segnò il goal della vittoria gridai così forte che il microfono andò in tilt e praticamente nessuno sentì chiaramente il mio urlo.

L'ultima radiocronaca al San Nicola è stata Bari-Novara, e seppur conclusasi con un deludente 0-0 è stata una delle mie radiocronache migliori. La radio è più completa rispetto alla tv, è più difficile dover portare lo stadio in casa dei miei ascoltatori senza avere il supporto delle immagini".

Tra l’altro nella sua carriera Salomone ha saltato pochissime partite: "Solo un paio a causa di una febbre altissima, mentre cinque in ossequio della 'par condicio' visto che ero candidato.

Non sono mancato neanche nella mille novecentesima radiocronaca, nonostante pochi giorni prima fosse morta mia madre a cui ero legatissimo. Ho seguito e raccontato alti e bassi del Bari, il punto più basso fu nel ‘13 quando il Bari fallì, e rischiò la radiazione dai campionati professionistici, ma fu venduto in un'asta all'ex arbitro Paparesta.

Nonostante ciò la squadra sfiorò la serie A perdendola ai play off, come è raccontato nel documentario 'Una Meravigliosa Stagione fallimentare', dove tra l’altro fui tra i coprotagonisti del film. Vincemmo a Berlino il premio come miglior documentario nell'11mm Football film festival".

Trapani-Bari la duemillesima radiocronaca

- I fratelli Matarrese nella loro trentennale gestione non sono mai stati molto amati, che giudizio da del loro operato?

- Vincenzo Matarrese era più genuino rispetto ad Antonio, ma entrambi sono stati mal consigliati dai loro collaboratori. Siamo a volte entrati in rotta di collisione a causa di alcune mie domande per loro scomode. I Matarrese hanno gestito malissimo i rapporti con i tifosi, però considerando le loro scarse risorse, dopo l’abbattimento di Punta Perotti, sono riusciti comunque a garantire 12 stagioni su 37 di serie A al Bari.

Dopo tre anni di poche luci e molte ombre, Paparesta, non essendo riuscito a coinvolgere finanziatori stranieri nel suo progetto, è stato costretto a cedere il pacchetto di maggioranza a Cosimo Giancaspro. Nonostante il cambio di proprietà, e l’arrivo di due tecnici di discreta quotazione, Roberto Stellone prima e Stefano Colantuono poi, la squadra ha alternato buone prestazioni ad altre inquietanti. Salomone ha dichiarato: "Paparesta ha avuto il demerito di circondarsi di gente mediocre, Giancaspro ha scelto sulla carta un buon DS, ma la A va programmata, altrimenti non ha senso andarci. La partita Trapani-Bari finita 4-0 per i siciliani, è coincisa con la mia due millesima radiocronaca, e non si può perderla così, ma il Bari ha una rosa abbastanza ampia e valida, ed ha fatto un buonissimo calciomercato a gennaio per puntare almeno ai play off. Il campionato di B si deciderà a maggio".