Non servono Icardi e Dybala accanto a Messi, come non serviva Higuain e tutti gli altri acclamati campioni che, in questi mesi, hanno cercato di svegliare dal torpore la Nazionale Argentina. Se il pareggio di Montevideo contro l'Uruguay poteva essere considerato un buon punto, è assolutamente scandaloso che l'Argentina non riesca a superare in casa il fanalino di coda Venezuela e che, anzi, trovi un pari in rimonta soltanto grazie ad un autorete. Il passo falso degli uomini di Sampaoli non ha il conforto dei risultati dagli altri campi. L'Uruguay passa in Paraguay e vola al secondo posto nel girone, alle spalle del Brasile già qualificato.

Il Perù vince in Ecuador ed agguanta un insperato quarto posto a pari punti con l'Argentina, complice anche il nuovo disastroso naufragio del Cile. Quando mancano due gare al termine del girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, la situazione è assolutamente ingarbugliata con quattro squadre raccolte in appena tre punti per due posti che valgono l'accesso diretto alla fase finale iridata ed il quinto posto che permetterebbe lo spareggio intercontinentale contro la Nuova Zelanda.

Un'Argentina sconcertante

Contro il Venezuela, l'Albiceleste ha disputato una gara assolutamente sconcertante. Messi e compagni hanno fatto la partita nel primo tempo ed hanno anche creato due nitide palle-gol: al 16' c'è stato un salvataggio sulla linea da parte della difesa della Vinotinto su una conclusione di Banega mentre al 22' Dybala ha chiamato Farinez all'intervento.

Per il resto poco o nulla, con Icardi che si è mosso tanto, ma a conti fatti ha ricevuto pochi palloni giocabili. Da parte di Messi uno spunto alla fine del tempo, con una conclusione che è stata bloccata in scivolata da un avversario. Ad inizio ripresa, gli assalti poco attenti dell'Argentina hanno creato spazio per le ripartenze del Venezuela, al 51' Rondon ha servito un pallone invitante per Murillo che ha messo in gol praticamente indisturbato.

L'Argentina ha riequilibrato il match 4' dopo grazie ad una grande azione di Acuna sulla corsia esterna il cui cross basso ha trovato la deviazione, suo malgrado, di Feltscher che ha battuto il proprio portiere sistemando lo score sull'1-1. Per il resto davvero pochissime altre emozioni, se si eccettua un tito da lontano di Acosta terminato alto.

Complessivamente deludente la prestazione di Icardi e Dybala, tanto l'interista quanto l'attaccante della Juventus sono stati sostituiti, rispettivamente da Benedetto e Pastore. Il Mondiale è tutt'altro che in cassaforte.

Uruguay corsaro ad Asuncion

La roboante vittoria conquistata in Cile aveva riacceso in qualche modo le speranze del Paraguay di rientrare in corsa per un posto ai Mondiali di Russia. La fiammella è stata spenta impietosamente dall'Uruguay che nell'ultimo quarto d'ora della gara disputata ad Asuncion ha ottenuto tre punti pesantissimi. La qualificazione non è ancora matematica, ma certamente la Celeste conserva un margine importante a 180' dal termine delle qualificazioni. Non è stata una grande partita, tutt'altro.

Il nervosismo da una parte e dall'altra ha fatto da padrone, nel primo tempo ha vinto la noia con pochissimi spunti su entrambi i versanti. Nella ripresa, al 51', il Paraguay ha sfiorato il vantaggio con un colpo di testa di Ortiz che ha trovato la grande risposta di Muslera. Poi, dopo altre tre ghiotte opportunità create da Gomez, Barrios ed Almiron, l'Uruguay si è trovato improvvisamente in vantaggio al 76' con un gol dell'esordiente Federico Valverde: l'attaccante ha provato la conclusione dai 25 metri ed ha superato Silva, grazie anche ad una deviazione di un difensore. Paraguay sfortunatissimo anche 4' dopo, al termine della grande azione di Suarez il cui tiro da posizione defilata si è stampato sulla traversa: sulla ribattuta è arrivata la deviazione decisiva di Gomez nella propria porta.

Ad 1' dal termine il gol della bandiera per i locali, realizzato da Angel Romero: punteggio finale 2-1 per la Celeste.

Il miracolo peruviano

Il Perù, sebbene la matematica non l'avesse ancora condannato, era dato per spacciato da tempo. Due vittorie consecutive, ma soprattutto il passo di lumaca delle squadre che stanno davanti, ha permesso agli uomini di Ricardo Gareca di tornare clamorosamente in corsa per un posto ai Mondiali. Dopo aver battuto la Bolivia, la formazione andina ha concesso il bis in casa dell'Ecuador, 2-1 il risultato finale di un match che si è deciso in meno di 10'. Il Perù ha infatti sbloccato il risultato al 72' con Flores ed al 75' ha raddoppiato con Hurtado che soltanto 1' era subentrato a Carrillo.

Al 79' l'Ecuador ha beneficiato di un rigore, trasformato da Enner Valencia. Gli assalti finali della formazione di casa sono serviti a poco.

La situazione di classifica e le ultime partite

Pertanto, a due turni dalla fine delle qualificazioni mondiali sudamericane, il Brasile guida sempre il raggruppamento con 37 punti ed ha raggiunto ormai da mesi l'obiettivo dell'accesso alla fase finale iridata. L'Uruguay adesso è secondo a quota 27, con un punto in più della Colombia. Al quarto posto il Perù con 24 punti, gli stessi dell'Argentina, ma gli andini sono davanti all'Albiceleste per un maggior numero di reti realizzate. Se le qualificazioni terminassero oggi, Brasile, Uruguay, Colombia e Perù sarebbero ai Mondiali, mentre l'Argentina potrebbe entrare dalla 'porta di servizio' dello spareggio intercontinentale contro la Nuova Zelanda che ha vinto le qualificazioni dell'Oceania.

Il Cile è sesto a quota 23 ed è attualmente fuori dai giochi. Nel prossimo turno, equivale ad un vero e proprio spareggio-qualificazione la sfida tra Argentina e Perù, con l'Uruguay in trasferta sul campo del Venezuela e la Colombia ed il Cile impegnati in casa, rispettivamente contro Paraguay ed Ecuador. Il Brasile giocherà in Bolivia un match senza ambizioni di classifica da una parte e dall'altra. Nell'ultima giornata sono in programma Paraguay-Venezuela, Brasile-Cile, Ecuador-Argentina, Perù-Colombia ed Uruguay-Bolivia in un torneo che, a parte il monologo brasiliano, ha poi riservato colpi di scena senza fine.