Come può fare l’Inter ad uscire dalla serie di sconfitte che sta inanellando? Per Luciano Spalletti bisogna ripartire da quello che si è fatto prima di questo dicembre, dalle cose eccezionali viste ad inizio campionato. Ricominciare dalla consapevolezza di essere una squadra forte che ha già in sé le soluzioni per reagire ad un momento negativo. Si capisce che il tecnico di Certaldo in questi giorni ha fatto soprattutto lo psicologo, parlando parecchio con i giocatori e cercando di focalizzare l’attenzione sui numeri raggiunti finora. “Abbiamo realizzato tutto da soli, nel bene e nel male – spiega il mister – solo la conoscenza di te stesso può farti crescere e trovare la forza di reagire, per raggiungere gli obiettivi”.

Una reazione da grande squadra

Spalletti non ha dubbi, bisogna rispondere da grande squadra: “Sono anch’io un po’ sorpreso da questa mancanza di voglia di reagire alle difficoltà – chiarisce l’allenatore nerazzurro – è sbagliato sperare negli altri, non ci si può nascondere, ma bisogna essere tanto forti da assorbire e reggere anche le situazioni negative; o siamo giocatori da Inter, oppure se non reggiamo il contesto è meglio andare altrove”. Quindi il mister non si nasconde, pur riconoscendo che se le due sconfitte fossero arrivate contro Juventus e Napoli e non nelle ultime gare, non ci sarebbe stata tutta questa negatività che si è abbattuta sulla squadra. Per il tecnico nel calcio capitano certi “periodi no” dove le partite vanno sempre storte, l’importante è saper riprendersi, continuando a lavorare in modo corretto.

La sfida contro la Lazio

Per ritrovare serenità servirebbe una vittoria nella sfida contro la lazio, una gara dal risultato aperto, con un’altra pretendente alla qualificazione per la Champions che, a differenza dei nerazzurri, sembra essere in ottima forma. Una vittoria farebbe dimenticare le delusioni in campionato contro Udinese e Sassuolo ed il disastroso derby di Coppa Italia, in cui l’ha spuntata ai supplementari un Milan tutt’altro che incontenibile.

Quindi bisogna ritrovare la sicurezza perduta, lasciando perdere quelli che Spalletti chiama gli “spaventatori professionisti”, coloro cioè che deprimono l’ambiente con i loro commenti negativi. In questo tentativo non mancherà l’appoggio di almeno 60mila tifosi nerazzurri. “Man mano che si vincevano le partite mi sentivo sempre più interista, adesso che abbiamo perso tre partite di fila e vedo la partecipazione nella sconfitta, ne sono totalmente innamorato – aggiunge il mister – anche i giocatori vivono come me questa situazione e di conseguenza sono pronti a dare il massimo delle loro potenzialità”.

Il grido di battaglia di Spalletti

Insomma Spalletti non vuole sentir parlare di crisi: “Si esalta tanto il campionato eccezionale che stanno facendo Lazio e Roma, eppure, nonostante le ultime sconfitte siamo tutti lì a distanza di pochi punti” sottolinea il mister. L’allenatore riconosce una certa prevedibilità nelle manovre offensive, che partono sempre dalle fasce laterali e si basano sui cross di Candreva o Perisic. Invece sarebbe necessario sfruttare meglio la corsia centrale, così come bisogna superare al più presto il calo di autostima dei realizzatori: in attacco si dubita delle proprie qualità, si è meno coraggiosi; in questo modo la propria insicurezza aumenta la convinzione degli avversari.

Il tecnico critica pesantemente chi, come Joao Mario o Cancelo, sembra voler andarsene a gennaio, buttando via delle occasioni e danneggiando non solo la squadra, ma anche se stesso, visto che alla fine sarà la società a decidere le cessioni. Infine quello che sembra un grido di battaglia: “Uomini deboli destini deboli, uomini forti destini forti, facciamo vedere di che pasta siamo”.