Il momento è molto delicato per l’Inter. La vittoria della Juventus contro il Napoli ha acceso i riflettori sulla partita di San Siro in cui i nerazzurri incontreranno il Chievo. I tre punti significherebbero il primo posto in classifica; ma proprio la pressione potrebbe portare ad un inatteso scivolone, in una gara difficile contro un’avversaria che ormai ha imparato a come muoversi in campo e sa quello che vuole. La Beneamata dovrà dimostrare ancora una volta di essere squadra e non semplice somma di individualità. Naturalmente sarà fondamentale anche l’apporto del pubblico.

Luciano Spalletti usa a riguardo una bella immagine: 'La nostra metà campo sarà lunga dal cerchio di centrocampo fino alla punta della Curva Nord'.

Non sottovalutare il Chievo

Il mister si dilunga parecchio sulle caratteristiche del Chievo, abituato a giocare con quattro difensori, il rombo di metà campo e due attaccanti che si spartiscono l’area di rigore. 'Sanno fare benissimo i movimenti, difficilmente si allungano – spiega Spalletti – dobbiamo far girare palla velocemente per uscire dalle zone in cui ci porteranno'. Come dice il tecnico, ci vorrà velocità di pensiero, 'capacità di vedere le giocate con la testa prima che con gli occhi', riuscendo a sfruttare le poche situazioni che si potranno creare.

Ma l’allenatore nerazzurro rassicura: i ragazzi si sono preparati molto bene in settimana; sono professionisti veri, in grado di trovare la soluzione giusta. Comunque l’errore da non fare assolutamente è quello di sottovalutare l’incontro, pensando già da ora alla prossima gara contro la Juventus.

Un’Inter rimaneggiata

Spalletti non avrà a disposizione Miranda e Gagliardini, squalificati, ma ha pienamente recuperato Vecino.

Inoltre Andrea Ranocchia farà il suo debutto dal primo minuto a fianco di Skriniar in difesa. Paradossalmente le continue verticalizzazioni verso gli attaccanti del Chievo ed il loro frequente utilizzo del gioco di testa potrebbero favorire l’ex capitano, da molti mesi in panchina. 'Se abbiamo vinto numerose partite giocando sempre con gli stessi, questo non vuol dire che con altri non avremmo fatto lo stesso – chiarisce il mister – i ragazzi hanno l’obbligo di allenarsi sempre al massimo e di farsi trovare pronti ogni volta che sono chiamati'.

Per il tecnico l’Inter è attrezzata per sostituire tutti i calciatori titolari, quindi non ci sono alibi. Anzi, a chi gli chiede del calciomercato, risponde che il miglior acquisto sarà il mantenimento di chi c’è già: giocatori forti che gli piacciono anche dal punto di vista morale. L’allenatore nerazzurro non teme qualche fischio di San Siro a Ranocchia: 'Il nostro pubblico vuole bene al’Inter e a tutti quelli che ci giocano dentro'.

Lo scontro tra allenatori

Siamo ad un punto cruciale del campionato: lo si capisce anche dalle dichiarazioni degli allenatori. Allegri continua a ripetere che Napoli e Inter sono le favorite, ma per il tecnico di Certaldo le parole del collega non corrispondono alla verità: 'I bianconeri sono i più attrezzati, con tanti giocatori di valore; infatti hanno fatto vedere con che personalità hanno giocato contro i partenopei – spiega il mister – se i campani si sono inseriti in questo periodo è solo perché sono stati i più bravi, ma i più forti restano quelli della Juve'.

C’è tempo anche per elogiare l’ormai ex Milan Montella e per fare gli auguri al subentrante Gattuso. Ma poi Spalletti risponde a tono alle punzecchiature di sarri: 'Giochiamo un altro sport senza coppe? La Juventus probabilmente gioca il suo stesso sport ed ha vinto sei campionati di fila; forse si dovrebbe confrontare con loro, non con noi'. Infine aggiunge serafico: 'Se ci tiene tanto a disputare un altro campionato, come noi quest’anno, gli basta far arrivare il Napoli settimo e poi vedremo'.