La scossa di Terremoto di magnitudo 2.9, rilevata dai sismografici dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia e che ha colpito Verona nel pomeriggio del 26 giugno, alle 15. 24, non è stata molto forte.
Entrerebbe quasi nella categoria delle scosse di terremoto deboli e trascurabilise non fosse che il sentir tremare nuovamente la terra nella zona della bassa padana tra Veneto, Emilia e provincia di Mantova ha riportato la gente alle paure e ai pensieri di due anni fa, quando due forti sismi alla fine di maggio distrussero edifici di ogni tipo e rasero praticamente al suolo interi Comuni.
Come dimenticare quanto successo a Moglia e agli altri comuni dell'oltrepo mantovano e dell'Emilia?
L'epicentro del terremoto è stato a Villafranca, in provincia di Verona, ma al confine con la provincia di Mantova. La zona non è proprio quella del terremoto di due anni fa, ma a Verona città, dove ci sono i palazzi più alti, la scossa si è sentita chiara e netta.
Purtroppo nella provincia di Mantova, dove i danni del terremoto del 2012 si sono fatti sentire soprattutto nella zona che si trova al di sotto del Po, verso l'Emilia, le abitazioni non sono ancora state ristrutturate dato che i soldi promessi dallo stato italiano non si sono ancor visti e non si sa ancora se basteranno a ridare agibilità e sicurezza a tutte le abitazioni che sono state danneggiate.
Una nuova scossa di terremoto, in una situazione precaria come quella in cui si trova il territorio Mantovano, anche se leggera e profonda, potrebbe significare la completa rovina per molte abitazioni che attendono ancora le riparazioni dell'ultimo terremoto, causandone il crollo completo.