Sulla stampa sono trapelate indiscrezioni riguardo un vecchio documento stilato da esperti del gruppo interistituzionale che dal 2005 al 2007 si è occupato di capire quali fossero le cause degli strani incendi spontanei che avevano colpito le case di via del Mare a Canneto di Caronia (ME). Ebbene, secondo il documento, la causa andrebbe ricercata in esperimenti militari provocati da un apparato che emette impulsi elettromagnetici (EMP), capace "di generare una grande potenza concentrata in frazioni di tempo estremamente ridotte". Il rapporto continua affermando che "si sta valutando l'ipotesi che il punto sorgente delle emissioni possa essere localizzato in mare, al largo della costa di Caronia, presumibilmente a Nord-Nord-Ovest dell'isola di Alicudi".

Secondo gli esperti, a provocare queste emissioni sarebbero applicazioni di tecnologie industriali per sistemi d'arma elettromagnetici. Il gruppo di studio "interistituzionale" venne creato nell'aprile del 2005 e bloccato nel 2007 quando, forse, aveva toccato un argomento scottante. Quando parliamo di impulso elettromagnetico, cosa intendiamo? Questo impulso di brevissima durata è stato osservato durante il primo test di esplosione in aria ad alta quota di un'arma nucleare. Praticamente è un'onda d'urto elettromagnetica che se va a colpire apparecchiature elettroniche, crea delle correnti in esse che vanno a bruciare i componenti impiegati. Nei film, spesso si vedono questi effetti sulle automobili che si fermano improvvisamente e non ripartono a causa di rotture dell'impianto elettrico, ma come possiamo confrontare con quanto accade da tempo nel paese in provincia di Messina, non è proprio questo che avviene.

In teoria, all'interno del raggio d'azione dell'impulso, il campo produce tensioni di breve durata di migliaia di Volt sui conduttori elettrici a vista e non schermati sufficientemente. Computer o altre apparecchiature elettroniche sarebbero danneggiate irreversibilmente. Ma in via del Mare sembra bruci di tutto, e non solo circuiti elettrici.

Comunque, nella relazione si fa anche riferimento ad «oggetti in quota rilevati direttamente da ufficiali delle forze dell'ordine» e dagli scienziati, durante le giornate di studio. Questi oggetti sarebbero stati anche fotografati. Ci si interroga quindi sul perché sia stata smontata la rete di sensori dopo la diffusione limitata del documento.

Forse perché aveva colpito nel segno? Ci si trova di fronte a scenari di esperimenti di guerra elettronica da parte delle nostre forze armate o di altre nazioni? Quel tratto di Mediterraneo purtroppo è spesso un campo di esercitazione, come ci insegna quanto avvenuto nel 1980 dalle parti di Ustica.