Mondi alieni e vita extraterrestre nello spazio. Gli avvistamenti UFO sul pianeta Terra questa volta non sono direttamente correlati. Astronomi e scienziati ancorati ad una visione più ortodossa, si affidano e puntano allo sviluppo delle tecnologie di ricerca. In questi giorni diversi mass media anglosassoni e riviste specializzate (tra le quali spicca un report del National Geographic), hanno messo in luce un nuovo progetto, noto con l'acronimo di HDST (High Definition Space Telescope).

Un rapporto, stilato da un gruppo di scienziati e ricercatori, ha definito quelle che dovrebbero essere le caratteristiche del telescopio spaziale del futuro, talmente potente e con una risoluzione di immagini tale da surclassare l'Hubble della NASA (attualmente operativo) e il James Webb (che la NASA dovrebbe iniziare ad utilizzare tra tre anni).

Secondo il rapporto divulgato in questi giorni, solo il 'Super Telescopio' potrebbe permettere di scovare forme di vita extraterrestre. Il suo campo d'azione riguarderà, inevitabilmente, i pianeti extrasolari. Una delle caratteristiche tecniche più incisive del nuovo telescopio ipotizzato, che lo renderebbe differente dai suoi predecessori, riguarderebbe la possibilità di ridurre la luce provenienti dalle stelle: questa caratteristica consentirebbe un'osservazione capillare e inedita di numerosi pianeti al di fuori del sistema solare.

Esopianeti scoperti da Hubble nello spazio: sono migliaia

Il telescopio spaziale Hubble, in quota NASA, dalla sua entrata in servizio è stato artefice di sensazionali scoperte in campo astronomico.

Dal 1990, anno in cui è entrato nella fase operativa, l'Hubble Space Telescope ha individuato migliaia di pianeti extrasolari, in un numero che sfiora le 2000 unità. Tuttavia, per molti di questi esopianeti la tecnologie attualmente utilizzate non permettono un'osservazione minuziosa o soddisfacente. Da qui la necessità, per la comunità scientifica, di un 'Super Telescopio' spaziale con caratteristiche decisamente più finalizzate.

Alieni nello spazio: la NASA va a 'caccia'

Recentemente, l'amministratore della NASA Charles Bolden ha ammesso pubblicamente che uno degli obiettivi principali dell'ente spaziale è quello di individuare forme di vita extraterrestre. Bolden, al pari di altri ricercatori della NASA negli ultimi mesi, ha voluto specificare che non si attende di trovare civiltà evolute come la nostra, quanto più plausibilmente dei microrganismi. Di certo, negli ultimi 15 anni sono stati individuati nuovi pianeti che, seppur non simili in tutto al nostro, presentavano caratteristiche singolari quanto sorprendenti.