Un terremoto, o se preferite uno Tsuami, quello che sta travolgendo la Chiesa dopo le dichiarazioni di un suo membro. Lo choc è dovuto a due motivi: le dichiarazioni arrivano alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia e a dirle non è un semplice parroco di provincia, bensì un Monsignore, teologo, ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana: Krzysztof Charamsa. Cosa ha detto di così spiazzante? In un'intervista al Corriere della sera ha detto di essere gay e di avere un compagno.

Ecco i particolari.

Le parole di Charamsa

Monsignor Charamsa afferma di volere che la Chiesa e la sua comunità dove opera sappiano la verità su lui. Ossia che è un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Si dice pronto a pagarne le conseguenze, ma che il suo è una sorta di sacrificio al fine di far aprire gli occhi della Chiesa sulla questione dei gay credenti e capisca che l'astinenza da loro proposta è qualcosa di disumano. Il Vaticano è già molto indietro su queste tematiche e non è possibile aspettare altri cinquant'anni. Dunque vuole scuotere le coscienze all'interno della Chiesa e il suo gesto è mosso da un desiderio di trasparenza.

Il concetto di amore

Il Monsignore si sofferma anche sul concetto di amore familiare, che riguarda a suo modo di vedere anche l’amore omosessuale.

Dunque la Chiesa dovrebbe sposare anche loro. Ci tiene a precisare che queste non sono posizioni dell’attuale dottrina, ma sono presenti direttamente nella ricerca teologica.

E ora quali conseguenze?

Insomma, il suo coming out con tanto di ammissione di avere una relazione non passeranno inosservati. E chissà che non scateneranno un effetto emulazione.

Nonostante le speranze di tanti, anche Papa Francesco, benché considerato un rivoluzionario, si è mostrato comunque conservatore di fronte alla tematica matrimoni gay. Forse un'implosione interna potrebbe far rivedere le posizioni della Chiesa e le parole di questo Monsignore potrebbero ora creare un effetto domino. Siamo all'inizio di una nuova era per la Chiesa romana?