Diciamo intanto che è la terza volta, nell'ultimo mese, che il centro diurno per disabili di via Garibaldi 45, a Parabiago (MI), viene preso di mira. Nelle due occasioni precedenti, il magro bottino ha fruttato circa 100 euro e un computer. Certo, nulla in confronto a quanto successo in California, ma quanto accaduto nell'ultima incursione ha dell'incredibile, soprattutto tenendo conto dell'ambiente e della tranquillità con cui i vandali hanno operato.

Garantire sicurezza per i più deboli

Il Centro diurno disabili è un servizio socio-sanitario, a carattere semiresidenziale, che accoglie, nelle ore diurne, soggetti disabilicon un'età compresa tra i 18 e i 65 anni, i quali presentano una compromissione dell'autonomia, tale da impedire il normale svolgimento della vita quotidiana.

L'ospitalità e le attività garantite dal centro diurno per disabili permettono ad alcune persone con disabilità di essere accudite e prepararsi, spesso, ad un completo inserimento nella società e nel mondo del lavoro. Ad altre, di trovare un ambiente ospitale e figure competenti.

Gli atti vandalici al centro diurno

Con questo in mente, stupiscenon poco che, nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre, un gruppo di balordi, dopo essersi introdotto nell'ambiente, abbia pensato bene di servirsi delle docce; cambiarsi i vestiti con quelli a disposizione degli ospiti; quindi mangiare e giocare a carte fumando spinelli.

Ma non basta. In memoria della loro bravata hanno deturpato i muri con segni e parole da considerarsi indegne ovunque, a maggior ragione in una struttura come questa.Il bottino?

Una stampante. I danni sono ipotizzabiliin qualchecentinaio di euro e, ci auguriamo,la disponibilità di volontari e parenti degli ospiti permetterà agli ambienti di tornare salubri in breve tempo.

Rimane l'atto, da stigmatizzare, certo, ma che solo una maggiore vigilanza potrebbe scongiurarne il ripetersi. La facilità con cui soggetti ignoti (e indegni) riescono ad accedere nelle ore in cui i locali sono incustoditi, utilizzandoli come fossero casa loro, suggerisce la necessità di uno sforzo maggiore per tutelare questo patrimonio pubblico a disposizione dei più deboli.