Un venerdì sera tranquillo nel nord est di Londra, come quello che poche settimane fa aveva preceduto la notte di sangue di Parigi. All'interno della fermata di Leystone, sulla linea rossa, meglio conosciuta come Central Line, un giovane uomo armato di coltello ha tentato di sgozzare un passeggero inneggiando alla guerra in Medio Oriente. In particolare l'uomo avrebbe detto che è questo quello che succede quando si bombarda, o meglio, si fa gli 'stronzi' con 'Madre Siria'. Il traffico sulla linea è tutt'ora rallentato mentre alcune stazioni sono state chiuse per indagini e anche per motivi di sicurezza,

L'aggressione

L'uomo aggredito sarebbe in condizioni gravi ma non in pericolo di vita.

Oltre a lui, pare che l'assalitore sia riuscito a ferire leggermente anche altre due persone. L'uomo avrebbe infatti continuato a spargere il terrore fra i passeggeri - come mostrano alcune immagini amatoriali girate con dei telefonini e subito messe online - fino all'intervento della polizia, che lo ha neutralizzato con un taser.

"Tutto il tuo sangue verrà versato", avrebbe aggiunto l'aggressore mentre tentava di sgozzare il passeggero. Secondo alcuni testimoni, l'uomo avrebbe avuto con sé anche un machete. Sempre nei video girati dai passeggeri - e diffusi dai due maggiori tabloid inglesi, il Mirror e il Daily Mail -, poco distante da un tornello della metro si nota una grossa pozza di sangue, probabilmente dell'uomo aggredito, ora in gravi condizioni.

Sempre in uno di questi filmati, si sentirebbe un passante dire "Non sei un musulmano, fratello, non sei un vero musulmano".

Gli inquirenti, in un primo momento, erano molto più propensi a parlare di uno squilibrato piuttosto che di un terrorista legato alle cellule islamiche di Daesh. Scotland Yard, però, avrebbe parlato fin da subito di "atto di terrorismo".

A parlare, anche su Twitter, sarebbe stato ilRichard Walton, responsabile dell’antiterrorismo della polizia londinese: "Stiamo trattando la questione come un incidente terroristico. Vorrei insistere sul fatto di rimanere calmi, ma attenti e vigili. La minaccia terroristica rimane elevata, il che significa che un attacco terroristico appare probabile".

L'intervento in Siria

Tre giorni fa era arrivato il sì del governo britannico ai bombardamenti in Siria contro il sedicente Stato Islamico guidato da Al Baghdadi. La decisione di inviare i Raf - capaci di colpire un bersaglio a una distanza di ben 11 kilometri - aveva spaccato i laburisti ma era comunque stata confermata da 397 voti favorevoli (e di 233 voti contrari) dopo ben dieci ore e mezza di dibattito acceso in Parlamento. Fuori da Westminster, invece, andava in scena la protesta dei manifestanti contrari ai bombardamenti. Il 16 novembre, a tre giorni dal venerdì di sangue, erano iniziati i bombardamenti francesi.

Le intenzioni del governo britannico sarebbero chiare: bombardare la Siria - o perlomeno le zone individuate come afferenti al sedicente Stato Islamico - ininterrottamente, con un minimo di 5 bombardamenti ogni 24 ore. Ma i bombardamenti non sarebbero le uniche azioni previste dalla Gran Bretagna. Il ministero della Difesa avrebbe messo i piedi ben 80 commandos per individuare e prelevare i vertici dell'Isis.