La nota azienda Johnson & Johnson, fondata in America nel 1886, è una società presente nel mercato mondiale e la ricordiamo, oltre che per la produzione di farmaci, anche grazie ai prodotti cosmetici che ci riportano all'infanzia, sia per l'automedicazione (disinfettanti, cerotti, bende, garze, ecc), che per la cura della persona (pomate, creme e borotalco). Attualmente la società si trova alla 'sbarra' proprio per via della commercializzazione di un suo prodotto, che già nel 2013 fu bandito dall'India per via di un componente interno a base di 'ossido di etilene' (prodotto utilizzato per la sterilizzazione), e che se utilizzato in dosi massicce può provocare il cancro.

Questo è la notizia che oggi i giornali di tutto il mondo stanno 'battendo', in quanto si è saputo che la nota società Johnson & Johnson è stata 'portata' in tribunale per via della produzione del suo borotalco, che 'avrebbe causato' la morte della 62enne Jacquelin Fox.

Cos'è accaduto alla Johnson & Johnson

I fatti raccontano che la donna, deceduta nell'ottobre del 2015 all'età di 62 anni, aveva intrapreso la causa contro la nota società statunitense quando nel 2012 gli venne diagnosticato un cancro alle ovaie. Dopo infinite analisi e accertamenti scoprì che la causa fu il cosmetico 'borotalco' della Johnson & Johnson che per35 anni aveva sempre utilizzato per l'igiene personale. L'avvocato della Famiglia, Jare Neasley, riferisce ai giornalisti che la società inquisita era al corrente da molto tempo del rischio che il suo prodotto stava portando ai suoi utilizzatori, ma ha preferito occultare la cosa senza dare le dovute informazioni nel probabile timore di un crollo finanziario, se si fosse saputo di un 'difetto' del cosmetico commercializzato.

Quindi questa situazione la rende colpevole di associazione a delinquere, frode e negligenza nei confronti dei suoi clienti consumatori.

Il verdetto del tribunale

A distanza di quattro mesi dalla sua morte, Jacquelin Fox ottiene il verdetto finale a suo favore da parte del tribunale della Corte Statale St. Louis del Missouri.

La decisione, che ha richiesto tre settimane di confronto e quattro ore di riunione di consiglio, le riconosce l'indennizzo da parte della Johnson & Johnsondella somma di 72 milioni di dollari (quasi 66 milioni di euro). Di tutti i casi legali denunciati contro la nota società questo risulta essere il primo che stabilisce una colpa e la conseguente accusa per aver tenuto nascosto ai consumatori la possibilità che il prodotto utilizzato avrebbe potuto, a lungo termine,causare il cancro.

La società si difende per mezzo della portavoce Carol Goodrich, affermando l'impossibilità del noto prodotto 'borotalco' di aver potuto causare il cancro, di essere vicini alla famiglia Fox e di non sentirsi responsabili per il suo decesso, aggiungendo infine la delusione per l'esito della sentenza finaledel processo.