E’ arrivato il primo si’ della Commissione Giustizia sul disegno di legge delega di riforma del rito civile. Ora il testo passerà alla Camera per l’approvazione definitiva. Esso presenta molti punti chiave a partire dalla specializzazione dell'offerta di giustizia e dell'istituzione del tribunale della famiglia e della persona che prenderà il posto di quello per i minorenni. Il trasferimento comporterà un riordino delle competenze, oggi spezzettate tra diverse autorità. Le Sezioni specializzate in materia di impresa diventeranno “Sezioni specializzate per l'impresa e il mercato”, con competenze più estese.

La Riforma prevede inoltre

  • l’introduzione del principio di sinteticità degli atti di parte e del giudice
  • un adeguamento delle norme processuali civili al processo civile telematico.
  • un’accelerazione dei tempi del processo civile, attraverso la razionalizzazione dei termini processuali e degli incentivi agli uffici giudiziari che riescono ad adottare un programma vincente di smaltimento dell’arretrato civile più risalente nel tempo. Gli incentivi possono arrivare anche al 40% per gli uffici che riescono a smaltire i procedimenti ultradecennali. Gli incentivi non valgono però per affari sulle tutele, le curatele e le amministrazioni di sostegno, le cui parti interessate sono ancora in vita.

Processo di cognizione, appello e liti temerarie

Il testo della riforma preserva il principio del contraddittorio e dà vita in 1^ grado ad un nuovo rito: il rito semplificato di cognizione che sarà molto simile al procedimento sommario.

Esso si applicherà a tutte le cause di minor rilievo economico nei casi in cui il tribunale giudica in composizione monocratica. Il rito ordinario avrà ad oggetto solo le questioni giudicate dal tribunale in composizione collegiale. Il giudice non potrà disporre poi il passaggio al rito ordinario. In appello, nell’ottica della semplificazione, la bozza di riforma prevede che le materie più semplici siano affidata alla competenza del giudice unico.

Viceversa le materie a trattazione collegiale sono affidate al consigliere relatore. Il ddl di riforma, sul fronte delle liti temerarie, introduce degli strumenti più severi per sanzionare la parte che trascina in giudizio l’altra senza una valida ragione. Essa può essere condannata a pagare una sommache può oscillare tra il doppio e il quintuplo delle spese legali liquidate.

E’ prevista anche il pagamento di una multa, oltre alla condanna alle spese vera e propria, quando il giudice pronuncia sulle spese, da versare alla cassa delle ammende. Sul rito Fornero cala il sipario e si introduce la possibilità diricorrere alla negoziazione assistita per le cause fra lavoratore e datore di lavoro.

Novità sulldepenalizzazionesul codice del processo civile telematico

Il testo di riforma sul processo civile contiene anche un articolo, costituito da 14 punti e dedicato al processo civile telematico(PCT). L’idea ispiratrice è quella di un nuovo T.U. in materia di processo civile telematico che dovrà contenere appunto le disposizioni legislative e regolamentari in materia. L’obiettivo è quello di porre fine alle difficoltà di coordinamento tra le norme contenute nel codice di procedura e quelle adottate dopo l’introduzione del processo telematico, risolvendo tutti i problemi che oggi giorno gli operatori del diritto e il personale di cancelleria dei tribunali si trovano ad affrontare.

Nei casi di interruzione del funzionamento del sistema informatico del Ministero della Giustizia sarà disposta un’automatica rimessione in termini delle parti. Il sistema informatico rilascerà poi un’attestazione di avvenuto deposito dei documento e degli atti processuali. L’avvocato non può esser dichiarato decaduto in caso di mancato rispetto delle specifiche tecniche sullo schema o sulla forma degli atti telematici quando questi abbiano raggiungo il loro scopo. Si procederà infine a creare anche dei collegamenti ipertestuali tra varie parti del testo e con i documenti prodotti.