Questo è un caso veramente interessante. Parliamo di un farmaco, un antibiotico, usato da molti di noi, almeno una volta nella vita, come antinfiammatorio orale, e che dopo cinquant’anni viene ritirato dal commercio perché non particolarmente efficace. Forse perché ora sono disponibili altri farmaci molto più efficaci. Allora si poteva trovare una forma differente per ritiralo dal commercio, non certo dire “gli effetti benefici non superano i rischi”. Come dire, non vale la pena prenderlo. E questo dopo essere stato autorizzato per mezzo secolo!

La fusafungina, una storia non a lieto fine

Si tratta di un antibiotico di origine naturale, estratto da un fungo, il Fusarium lateritium. Usato come antibiotico locale, in presenza di varie infezioni da Streptococcus, Staphilococcus, Mycoplasma, Candida e Moraxella. Prescritto per trattare le infezioni delle vie respiratorie superiori, come sinusite (infezione dei seni paranasali) e tonsilliti (infiammazione delle tonsille). Usato anche nella rinofaringite, il comune raffreddore. Per questo era molto diffuso e molto usato.

Entrato in commercio nel lontano 1963, la fusafungina era disponibile con vari marchi, Locabiotal (in Belgio e Svizzera), Bioparox e Locabiosal (in Germania) e, in Italia come Locabiotal.

Questo farmaco agisce diminuendo la produzione dei radicali liberi, inibendo la secrezione di interleuchine e del fattore di necrosi tumorale (TNF).Ma già a settembre 2005, in Francia, il farmaco venne ritirato dal commercio in quanto non c’erano evidenze sulla sua reale efficacia terapeutica. Anzi, il suo uso favoriva la selezione di batteri resistenti, rendendo quindi inefficaci anche gli altri antibiotici.

Inoltre, poteva portare a gravi reazioni allergiche.

Ora l’Italia lo ritira dal commercio

Già a settembre dello scorso anno, EMA aveva messo sotto sorveglianza lo spray nasale a base di fusafungina. Ora, finalmente, anche l’Italia lo ha ritirato dal commercio. È stato il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza dell’EMA (PRAC) che ne ha raccomandato il suo ritiro.

Tale informativa sarà trasmessa al Gruppo di Coordinamento per le Procedure di Mutuo Riconoscimento e Decentrate per i medicinali ad uso umano (CMDh), a cui spetta la decisone definitiva.

Le motivazioni sono quelle già note: la nostra Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha segnalato anche un aumento di gravi reazioni allergiche incluse reazioni anafilattiche. Forse doveva essere ritirato prima dal commercio. Comunque, meglio tardi che mai!