Di fronte alle drammatiche vicende legate alterrorismo,una delle domandeche ci si rivolge più spesso è la seguente: qual è l'obiettivo deglijihadistiin Europa? La risposta è da cercare nel tentativo dei terroristi di creare una barriera tra musulmani e non, per prendere in ostaggio la popolazione europea e renderla schiava delle idee e dei principi culturali della jihad in nome di Allah.

Oggi, dopo l'abominevole strage compiuta a Bruxelles, si scopre che i due kamikazesaltati in aria erano due fratelli (Ibrahim e Khalid Bakraoui) e che l'attentato,programmato per Pasquetta, potrebbe essere stato anticipato e compiuto per vendicare la cattura di Salah Abdeslam e l'uccisione del terrorista algerino Mohamed Belkaid.

Nell'ispezione avvenuta nel covo dei terroristi a Schaerbeek, scoperto grazie alla denuncia fatta dal tassista che li ha portati il giorno prima all'aeroporto della capitale belga, è stato trovato un computer contenente (secondo le informazioni date dalla tv francese TF1) un presunto testamento vocale in cui si annuncia anticipatamente il massacro.

Quant'è difficile capire e anticipare

Quando accadono questi attentati e si scoprono gli autori, sembra tutto diventare semplice e una serie di enigmi, che sembravano difficili e complicati da risolvere, tutto d'un tratto si svelano dinanzi agli investigatori e alle autorità competenti. Adesso ci s'interroga sul perché questi terroristi circolavano liberi in Belgio, pur essendo ricercati da tutte le intelligence internazionali.

Così come è accaduto nel caso del terrorista siriano Najim Laachraou,indagato dal 4 dicembre 2015 econsiderato l'artificiere delle stragi di Parigi: questi è scampato ai controlli tra Austria e Ungheria insieme a Salah Abdeslam, e al blitz dove è morto Mohamed Belkaid. Ora si scopre che i responsabili dei due attentati a Bruxelles, che hanno causato 32 morti e 270 feriti, vivevano tutti insieme nell'appartamento del quartiere di Forest in piena libertà di organizzare e compiere la strage.

Le autorità della cittadina belga hanno confermato la chiusura dell'aeroporto anche per la giornata di domani, mentre un comunicato stampa del Dipartimento degli Stati Uniti lancia l'allarme sul rischio di nuovi attentati terroristici collegati a località ed eventi turistici, trasporti e luoghi di ritrovo in varie città europee.

L'incognita del fare è anticipare

Nelle discussioni e nei dibattiti tenuti durante i talk-show televisivi, ci si chiede come intervenire e cosa fare. Ad esempio, si esprime la necessità didifendersi dagli atti terroristici anticipandone le mosse, mentrequalcun altro sostiene che bisognerebbe controllare i vicini di casa o tutto ciò che ci circonda, "denunciando le stranezze" alle questure, affinché indaghino. Una specie di centrale informativa comune che porterebbe a gettare dentro un calderone una serie di dubbi e infamie, con conseguente intasamento del vero sistema di controllo.Se accadrà, si comprenderà nel tempo l'utilità di questa opinione, comune a molti cittadini.

Anche Lucia Annunziataha affermato che bisognafare qualcosa, per esempio "un controllo costante da parte dell'intelligence", piuttosto che lo spiegamento di un'infinità di forze inutili in campo.

Inoltre, la giornalista s'interroga anche sul Belgio, che da un anno non è riuscito a intercettare la cellula terroristica degli attentati.Probabilmente questa è statasottovalutata perché ritenuta una minoranza musulmana incapace di compiere stragi organizzate, quando in realtà si è dimostrata una vera e propria organizzazione con una precisa regia alle spalle.