Non è certo una notizia di tutti giorni ed è musica per le orecchie di molti, che hanno sempre sperato che una figura pubblica con cariche ufficiali, ammettesse la presenza di esseri alieni sul nostro pianeta. Il video del Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, in cui afferma durante il convegno sulla Brexit, di essersi consultato con i leader di altri pianeti, che guardano l'Unione Europea da molto lontano, è diventato virale in pochissimo tempo e secondo gli appassionati di UFO e i teorici della cospirazione, si tratta di un'ammissione senza precedenti e la dimostrazione che i nostri governi sono in contatto con esseri di altri mondi.

"Dovete sapere che chi ci osserva da lontano, è preoccupato. Ho visto e ascoltato molti leader di altri pianeti, e sono preoccupati sul corso della Comunità Europea. Quindi dobbiamo tranquillizzare sia gli europei sia chi ci guarda da lontano", ha affermato Juncker durante il suo discorso.

Si tratta di un equivoco?

I teorici della cospirazione di fronte a queste parole hanno iniziato i festeggiamenti, ma c'è chi crede che la spiegazione sia molto più terrestre e "razionale". Infatti altri sono convinti che Juncker abbia semplicemente commesso un errore nel parlare e voleva dire in realtà "altri leader del pianeta", tanto che agli atti ufficiali, questa parte del discorso è stata omessa. Inoltre, ad incrementare ulteriormente la confusione, è stato il fatto che Juncker si sia rivolto a se stesso come "essere umano", cosa che ha fatto pensare che quindi il suo discorso, fosse rivolto ad un pubblico non umano.

C'è da dire però che il Presidente Europeo non è il massimo dell'affidabilità, dato che ci sono stati episodi passati di discorsi confusi: infatti proprio un anno fa, durante un vertice in Lettonia, si presentò ubriaco.

Un semplice equivoco? Un semplice errore di traduzione o effettivamente stava cercando di dire qualcosa per quanto riguarda esseri alieni? Per il momento solo una grande mare di confusione dove la verità non può fare altro che sprofondare sempre più in basso.