E’ stato definito il “motore impossibile”, ed è stato da sempre molto discusso, soprattutto per quanto riguarda il suo effettivo funzionamento e le sue applicazioni nei viaggi spaziali. Il motore senza combustibile risolverebbe moltissimi problemi fino ad ora insormontabili e aprirebbe le porte ad un’esplorazione spaziale senza precedenti. La NASA ci crede e, stando a quanto riportato sul portale Science Alert, proverà il motore nello spazio esteriore. Lo sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria, che ha suscitato non poche polemiche, non è mai stato abbandonato dall’agenzia spaziale statunitense che, per il momento, mantiene il riserbo sulla questione.

Non si sa ancora con certezza quando verranno effettuati i primi test. L’EM-Drive fu ideato dall’ingegnere inglese Roger Shawyerv e utilizza direttamente le onde elettromagnetiche per convertire l’energia elettrica in spinta, senza aver bisogno di propulsione.

Il lato oscuro dell’EM-Drive

Per gli scienziati potrebbe essere un’invenzione fondamentale, che potrebbe portare allo sviluppo del famoso motore “warp” fantascientifico, in grado di piegare lo spazio-tempo. Già nel 2014 la NASA ha effettuato i primi esperimenti nel vuoto. Purtroppo però, per qualche ragione questa tecnologia è sempre stata sottovalutata e vista con molto scetticismo, dato che non rispetta la legge di conservazione del momento.

"Questo è un passo importante per l’EM-Drive, in quanto aggiunge legittimità alla tecnologia e alle prove fatte fino ad ora, dando la possibilità ad altri di replicare i test. Ciò consentirà a chi lo volesse, di dedicarvi più risorse per scoprire come e perché funziona”, ha commentato Brendan Hesse, sul portale Digital Trends.

Con questa tecnologia si potrebbe raggiungere la Luna in sole 4 ore e Marte in appena 70 giorni (con la tecnologia attuale sono necessari circa 6 mesi). Sicuramente, se i test nello spazio venissero confermati, si metterebbero in discussione aspetti della fisica che, fino ad oggi, venivano considerati leggi inviolabili dalla Scienza accademica.