La notizia è davvero sorprendente e indica la realtà del mercato che non guarda in faccia nessuno, pur di ottenere da esso uno sbocco che porti alla fonte di guadagno prefissato. Stiamo parlando di una notizia legata a Mark Zuckerberg, il ragazzo prodigio che all'età di 23 anni diventò ultramiliardario, grazie all'intuitività che l'ha portato a credere e investire su Facebook, il social più amato e utilizzato al mondo. Sappiamo che la società risiedente a Palo Alto è 'sotto indagini', in seguito alla mancata rimozione dalle pagine Facebook, di contenuti antisemiti minacciosi e per la sciagurata vicenda che portò alla morte per suicidio, Tiziana Cantone; la ragazza napoletana 31enne di cui circolavano video hot in rete e senza censura, che la riprendevano in rapporti intimi.
Difesa e accusa
L'arringa degli avvocati del social Facebook fu chiara quando disse in sua difesa: "Non sussiste nessun obbligo per l'hosting provider di controllare le informazioni caricate sulle pagine"; elemento ribattuto dal Tribunale civile di Napoli, che ne avrebbe rigettato il reclamo e dato ragione alla madre di Tiziana Cantone in quanto, in seguito alla richiesta di rimozione delle scene 'illecite' postate in rete, segnalata dalla stessa figlia prima della sua morte, l'hosting provider avrebbe dovuto rimuoverle, senza attendere che il giudice emanasse un'ordinanza del Garante della Privacy.
Lo sbarco in Cina
La notizia annunciata dal New York Times, avuta da attuali e ex dipendenti della società di Mark Zuckerberg, lo vedrebbe allettato all'idea d'investire sul nuovo software che impedirebbe determinate informazioni all'interno delle pagine Facebook; perché?
Il motivo di questa nuova avventura cui vorrebbe cimentarsi Zuckerberg, sembrerebbe per far breccia nel 'cuore' di Xi Jinping, attuale presidente della Cina, alfine di permettere, alla rete del suo social, l'ingresso nella Repubblica di Pechino. La piattaforma applica da tempo, in Russia, Turchia e Pakistan restrizioni simili, ma il nuovo software che lo staff di Zuckerberg starebbe studiando, avrebbe qualcosa in più.
Il sistema sarebbe innovativo in quanto, non automatico, permetterebbe a terze parti di monitorare tutto quello che 'succede' e decidere, se 'scomodo', di eliminarlo. Forse la notizia sul software 'manipolatore', spazzerà via quel lontano discorso di Mark Zuckerberg quando disse, "la nostra missione è rendere il mondo più aperto e connesso", dimostrando invece oggi, che per il 'vil denaro', tutto è possibile.