Immensa gaffe quella fatta dal premier Matteo Renzi, o meglio, dal suo personalesocial media managerFranco Bellaci. Alle 13:50 infatti è successo un piccolo "incidente di percorso" nella pagina Facebook del Primo Ministro, dove il suo staff ha pubblicato per sbaglio uno status riguardante la recentissimavisita ad Alessandria sul ponte di Meier.
"Tutto tranne il disabile su Facebok"
Sarebbe questo lo statusimmediatamente cancellatoper poi esseresostituito da quello attuale, eliminando ogni riferimento al "disabile". Ma di chi si stava parlando veramente?
A chi si riferiva di preciso quella frase infelice? Probabilmente siètrattato di una risposta copia-incollata per sbaglio, ovverol'indicazione circa le foto da pubblicare, dato checon "tutte" si volevaintendereappunto "tutte le foto" da pubblicare, tranne appunto quella del "disabile".
Lo sdegno della rete
Un errore ben più grave e reale rispetto a quello diGianni Morandi che fece tanto ridere ma anche accendere il web mesi fa, con la leggera quanto divertente indicazione rivolta a sua moglie. Gli utenti del social più famoso del mondo così sono passati subito all'attacco, rispondendo a tono a quella "etichetta" espressa con superficialità, reale o meno che fosse la disabilità del soggetto. Ecco alcuni commenti:
Claudia Albarella"Vorrei vedere la foto del disabile, grazie, visto che prontamente cancellate tutto anche dalla mia cronologia è sparito tutto.
Poteri di FB...fare sparire le attività dalla cronologia di chi scrive!"
Jacopo Budoni"Avete cambiato il post? Meno male esistono gli screenshot! Grazie di esistere!"
Fabio Cragnolini"Ma assumere una persona competente come Social Media Manager no? Ma come si fa? I Grillini stanno già facendo i salti di gioia.
Ho come l'impressione che qualcuno verrà licenziato."
La spiegazione del social media manager
Tempestiva la risposta di Franco Bellaci, social media manager di Matteo Renzi, che in uno status su Facebook chiarisce subito dopo:
Sicuramente, chi non fa qualcosa, chi non lavora né si mette in gioco, non compiràmai alcuno sbaglio, è quindi apprezzabile la rapida spiegazione di Bellaci.
Resta il fatto chesarebbe meglio utilizzare le parole con meno leggerezza, eliminando soprattutto certe etichette dal nostro vocabolario, perché la vera "riforma" sociale stasoprattutto nella comunicazione.