Il latitante responsabile dell'attacco terroristico alla Corte Suprema del Venezuela e al Ministero degli Interni, è apparso in Altamira, l'epicentro delle proteste dell'opposizione a Caracas. Si tratta di Oscar Perez, il pilota che lo scorso 27 giugno ha perpetrato gli attacchi contro la sede del Governo in Venezuela. Per tale attentato Perez dovrebbe essere ricercato dall'Interpol, ma evidentemente può permettersi di girare liberamente per Caracas e rilasciare interviste al canale spagnolo TVE, come è successo il 5 luglio.

L'ex ispettore aggregato della polizia venezuelana, la sera del 27 giugno ha rubato un elicottero di stato dalla base aerea Generalissimo Francisco Miranda, nota come "La Carlota", ha gettato 4 bombe presso la Corte Suprema dove era in sessione la Corte Costituente, poco prima invece aveva sparato 15 colpi preso la sede del Ministero degli Interni e della Giustizia, come riferito dal governo venezuelano.

Il giorno dopo l'elicottero è stato localizzato dai corpi di sicurezza venezuelana nello stato di Vargas a 45 minuti da Caracas.

L'attentato che non ha causato vittime, è stato attribuito ad "estremisti della destra venezuelana", secondo il ministro della Comunicazione e Informazione Ernesto Villegas.

Le autorità venezuelane hanno riferito che Perez è indagato anche per i suoi legami con la CIA (Central Intelligence Agency) e l'ambasciata degli Stati Uniti a Caracas. "(...) Inoltre sono sotto indagine le sue relazioni con l'ex ministro dell'Interno, che di recente ha pubblicamente ribadito i suoi contatti con la CIA", ha detto Villegas.

Ambasciate: ''Violenza da tutte le parti''

Il ministro degli Esteri Samuel Moncada in una visita alla corte suprema dopo l'attacco, ha detto che è in atto una campagna mediatica internazionale atta a nascondere l'attacco contro la Corte Suprema.

Durante un incontro con i giudici della Corte Suprema e il corpo diplomatico accreditato a Caracas, Moncada ha lamentato la mancanza di una condanna internazionale dell'incidente e, anche se alcune ambasciate hanno fatto riferimento alla "violenza da tutte le parti", non hanno menzionato il gravissimo attacco armato al Governo.

In realtà i media internazionali hanno parlato molto di Oscar Perez, ma in altri termini e senza menzionare l'attacco terroristico.

Diversi media internazionali hanno definito Perez come un miscuglio di "Rambo e James Bond".

Nonostante lo Stato del Venezuela abbia emesso un mandato di cattura internazionale, quello che appare nei media di tutto il mondo, è che quest'uomo ricorda un "attore biondo, dagli occhi verdi", oppure un "poliziotto ribelle che minaccia Maduro".

L'Huffintong Post (1) ad esempio, si lancia in una descrizione "eroica", sottolineando che Perez si presenta nei social network come un "cristiano", che "invoca Gesù Cristo", e che si fa fotografare con "quelli più colpiti dalla crisi in Venezuela" e "senza remore nel mostrare i suoi occhi verdi"!

Il portale spagnolo 20 minutos (2) descrive l'uomo come "biondo dagli occhi blu, come una star di Hollywood", mentre El pais (3)aggiunge che è "magro e un po' abbronzato" e ha "occhi verdi e un sorriso con denti bianchi e perfetti".

Alcuni media addirittura mettono in dubbio che la sua azione terroristica faccia parte di un'escalation golpista in Venezuela, come invece si apprende dai comunicati del governo.

Ad esempio la BBC (4) afferma che l'amministrazione di Maduro non ha prodotto alcuna prova che fossero stati sparati colpi e lanciato granate, sponsorizzando in toto la versione dell'opposizione, la quale mette in dubbio la versione ufficiale degli eventi, perché non esisterebbe un'informazione sufficiente.

I dubbi in realtà vengono offerti all'opinione pubblica internazionale abituata alla costante propaganda mediatica contro il governo di Maduro, perchè di fatto lo stesso Perez, ha confermato la sua responsabilità nell'attacco contro le istituzioni pubbliche in un video pubblicato su YouTube la notte del 4 luglio.

Anche Maikel Moreno, presidente della Corte Suprema di Giustizia (già presa di mira da azione violente di manifestanti incappucciati nelle settimane scorse), ha confermato che la sua istituzione era sotto minaccia terroristica. La giornalista venezuelana Madelein Garcia ha pubblicato nel suo account Twitter le immagini dei danni alla struttura della Corte Suprema, subito dopo l'attacco di Perez.

Poliziotto e attore

Nel 2015 Oscar Perez, è nel cast del film "Muerte suspendida" (Morte sospesa). La storia è ispirata ad un fatto realmente accaduto, racconta del rapimento di un uomo d'affari e la successiva liberazione effettuata dalla polizia venezuelana (CICPC), nella pellicola Perez interpreta uno dei poliziotti che liberano l'uomo, appare alla guida di un elicottero e in tante azioni delle forze speciali.

In occasione della promozione del film (e questo di certo non fa parte del lavoro di poliziotto), Perez rilascia diverse interviste ripubblicate poi nei social network; in una queste dice: "Sono pilota di elicotteri, cacciatore subacqueo, paracadutista, attore, ma sono anche padre e compagno.

(...) Io sono un uomo che esce senza sapere se tornerà a casa, perchè la morte è parte dell'evoluzione".

Niente paura è solo la vendita promozionale di un prodotto (se stesso), che nessuno sia in apprensione per la sua vita, ha le spalle protette dalla Central Intelligence Agency...forse la sua carriera di attore è già finita, ma quella di terrorista della CIA è appena iniziata.