Un vero ciclone quello che si sta abbattendo sul giovane Carabiniere accusato di aver affisso una bandiera nazista all'interno della sua camerata della caserma Baldissera di Firenze. Un episodio che ha suscitato molto clamore e che pian piano sta prendendo le distanze da quella che era l'impressione iniziale che ha fatto gridare allo scandalo. Ora a rischiare grosso sarebbe il fotografo dell'immagne oggetto della discussione. A farlo presente è proprio uno dei delegati del Cocer Carabinieri, ossia l'organo di rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri, il quale si sta mobilitando in difesa del giovane militare accusato a Firenze.
Fotografare all'interno di luoghi militare è reato
La difesa militare del Carabiniere è chiara e decisa. La contestazione, oltre a quella principale che vede come motivazione il fatto che la bandiera affissa ed oggetto di polemiche non sarebbe nazista bensì riconducibile alla Marina militare dell'esercito Prussiano, anche il fatto che chi ha scattato la foto, spiando all'interno di un luogo militare, avrebbe commesso un reato. Di fatto, la violazione dell'articolo 260 del codice penale prevede una pena da uno a cinque anni di reclusione in tempo di pace, mentre in tempo di guerra la pena sarebbe aumentata fino a dieci anni di reclusione. Ulteriore ipotesi anche una eventuale violazione della privacy.
Il Ministro Roberta Pinotti denunciata
Oltre all'attuale organo di rappresentanza dei Carabinieri, si è mobilitato anche l'ex Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo, il quale, unitamente all'avvocato Sechi, ha presentato una denuncia nei confronti dell'attuale Ministro della Difesa Roberta Pinotti. Le accuse mosse nei confronti della Pinotti sarebbero di abuso d'ufficio, diffamazione aggravata e minacce, il tutto in merito alle dichiarazioni fatte pubblicamente nei confronti del giovane Carabiniere di Firenze.
L'ex Generale Pappalardo, al fine di dimostrare la veridicità della vicenda, ha reso pubblico un video che dimostra la denuncia presentata e dove l'avvocato Sechi, oltre a mostrare solidarietà al militare coinvolto nella vicenda, si è offerto ad una eventuale difesa legale gratuita. Attualmente la vicenda non è stata ancora ben definita e non si sa se sono state mosse accuse ufficiali nei confronti di chi ha scattato la foto all'interno della camerata, per poi renderla pubblica attraverso i media locali e sollevare la polemica nei confronti del personale della Baldissera di Firenze.