Per alcuni si tratta solo di una bolla speculativa destinata a fallire, per altri è il futuro dell’economia, molti promettono guadagni inverosimili, qualcuno li raggiunge pure, ma quale sarà il futuro delle criptovalute?

È sempre più comune che questioni di carattere economico e finanziario diventino interesse della popolazione estesa e vadano ad impattare sulla quotidianità delle persone, un esempio di ciò è il Bitcoin ossia la prima criptovaluta creata al mondo.

Cos'è il Bitcoin?

Sono “monete” virtuali acquistabili online, proprio come quelle che si possono comprare in alcuni giochi da cellulare, ma con la differenza che possono essere usate come una valuta e quindi ri-scambiate con una valuta cartacea.

Il Bitcoin si basa sul sistema di blockhain: software che dal 2009 in poi ha tenuto traccia di tutte le transazioni, in grado di stabilire il valore e quindi il tasso di cambio della moneta online.

Benché esista da parecchi anni, Bitcoin è diventato solo ora un vero e proprio fenomeno mediatico grazie alla sua recente crescita -imparagonabile ad altri investimenti- del 2000% (nel 2017) che ha fatto gola a molti che, tentati da un’opportunità di guadagno facile, hanno deciso di investire parte del loro patrimonio.

Ma, a dire il vero, la maggior parte delle persone che hanno acquistato Bitcoin non hanno una conoscenza approfondita dell’argomento o peggio, sono mal consigliati (e quindi truffati) da sedicenti esperti che promettono una vita di ville lussuose e auto costose.

Decisioni e cervello

Il motivo che porta le persone a rischiare i propri soldi investendoli in una valuta che è sì è slegata da banche ed altri istituti, ma che per lo stesso motivo non è nemmeno regolamentata, è che spesso compiamo una scelta senza avere i dati necessari per poterne essere sicuri.

A questo proposito, Daniel Kahneman, nel suo libro ”Thinking fast and slow” che gli è valso il titolo di primo psicologo a ricevere un premio Nobel per l’economia, espone la tesi secondo la quale esistono in noi 2 sistemi che ci permettono di fare le scelte:

  • S1: è il sistema veloce, delle intuizioni e dei colpi d’occhio, delle funzioni innate (come respirare) e degli istinti di sopravvivenza (reazione attacco-fuga). La sua conoscenza è immagazzinata nella memoria alla quale il sistema ha accesso senza nessuno sforzo, ma in maniera del tutto involontaria ed incontrollata;
  • S2: è il sistema lento della concentrazione, dei calcoli complessi, delle azioni focalizzate e della riflessione filosofica. Le sue operazioni sono associate ad esperienza soggettiva dell’azione. Il sistema è inattivo se non si attiva la concentrazione e lascia quindi spazio al sistema S1.

Se siamo incapaci di prendere decisioni razionali e di focalizzarci sui rischi, oltre che su possibili guadagni di un investimento, attiviamo il sistema S2 e compiamo una decisione razionale, se invece ci basiamo solo sulla crescita passata (che non garantisce guadagni in futuro) basandoci sulla rilevanza, compiamo un'azione istintiva e quindi irrazionale.