Nella Repubblica Democratica del Congo da più di 20 anni gli scontri vedono contrapporsi l'esercito regolare e gruppi miliziani che agiscono in diverse zone del paese, conflitti legati alle immense ricchezze del sottosuolo. In questi giorni ancora scontri nel Nord-Est hanno provocato almeno 23 morti, 12 feriti e centinaia di case in fiamme in diversi villaggi e ci sono tra le 500 e le 800 famiglie sfollate secondo la ricostruzione del portavoce Hadjj Ibrahim Ruhigwa.

Preghiera per la pace

La situazione politica complessa del Congo chiede preghiera.

Così il Santo Padre Francesco domenica 4 febbraio dopo la preghiera mariana dell'Angelus ricordando il tragico protrarsi delle situazioni di conflitto in diverse parti del mondo ha esortato ad aderire ad una Speciale Giornata di preghiera e di digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdì della prima settimana di Quaresima. In particolare la preghiera sarà offerta per le popolazioni della Repubblica Domenicana del Congo e del Sud Sudan.

Ognuno di noi può dire concretamente no alla violenza! Il Santo Padre ha invitato a partecipare a questa iniziativa anche i fratelli e le sorelle non cattolici.

Il movimento dei focolari attivi in Congo

Al grido di sofferenza che nasce da questi paesi possiamo pregare ma possiamo aiutare concretamente ed è quello che sta facendo il Movimento dei Focolari nato a Trento nel 1943 da Chiara Lubich e diffuso nel mondo attraverso la spiritualità collettiva che lo anima e che mira a realizzare il sogno di Gesù "Che tutti siano uno" (Gv 17, 21).

Il Movimento dei Focolari nella Repubblica Democratica del Congo promuove tante iniziative per venire incontro all'estremo bisogno di alimentazione ed educazione dei bambini, in particolare con l'opera sociale "Petite Flamme" e il Centro Medico "Moyi Mwan Ntongo" che nella lingua locale significa "Alba del mattino".

Attraverso il Movimento dei Focolarini a Lubumbashi giungono oggi queste parole di speranza e rassicurazione: "Forse avrai saputo attraverso i mass media che la situazione politica in Congo è un po' tesa.

La Chiesa si è schierata dalla parte del popolo contro il governo e questo ha procurato un'ondata di violenze da parte dei militari. Per ora a Lubumbashi, a parte qualche caso la situazione è sotto controllo. Domenica l'Arcivescovo di Lubumbashi, Mons. Jean-Pierre Tafunga, festeggiava 25 anni da quando è diventato Vescovo e per festeggiarlo si è dato appuntamento ai credenti nello stadio.

Si temevano disordini con la polizia invece tutto si è svolto nella pace! Lo stadio era pieno all'inverosimile, una decina di Vescovi delle città vicine erano presenti con più di cento sacerdoti senza contare i religiosi e le suore. Tutto era semplice e bello! Il discorso dell'Arcivescovo, col suo motto, Amore e Misericordia, è riuscito a conquistare il cuore di tutti. Alla fine della Messa, la gente, per dimostrare il suo amore, ha portato al Vescovo pecore, capre e persino una moto!"