Sta facendo alquanto discutere una rivelazione fatta su uno dei presunti autori del brutale omicidio di Pamela Mastropietro, Lucky Awelima. Stando a quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web della testata giornalistica online 'Tiscali Notizie', Awelima alloggiava presso un prestigioso hotel a 4 stelle, il 'Recina' di Montecassiano, insieme ad altri trenta richiedenti asilo. Lo stesso presunto omicida di Pamela aveva fatto richiesta d'asilo e, a seguito del rifiuto, aveva fatto ricorso e aveva ottenuto la possibilità di rimanere in Italia in attesa della sentenza.

La tentata fuga a Milano e la rivelazione della procura di Macerata

Stando sempre al già citato articolo pubblicato su 'Tiscali Notizie', la procura di Macerata avrebbe stabilito che Awelima si trovava a Macerata il giorno dell'omicidio della 18enne. Inoltre, il sospettato sarebbe stato nell'appartamento dove è avvenuto il brutale omicidio e vi avrebbe partecipato, impegnandosi a fare a pezzi il corpo di Pamela. Inoltre, il nigeriano indagato era stato bloccato dai carabinieri mentre si trovava nella Stazione centrale di Milano in attesa di partire per la Svizzera e ciò ha fatto sospettare che sia trattato di una tentata fuga. Proprio tale ipotesi è stata smentita dall'interessato, che ha detto che non aveva intenzione di fuggire.

La teoria del presunto coinvolgimento della mafia nigeriana dietro l'omicidio di Pamela

Il caso dell'omicidio di Pamela Mastropietro presenta diversi aspetti alquanto oscuri e misteriosi, ancora non del tutto chiariti dalle versioni ufficiali fornite dalla maggior parte dei media mainstream. Sulla triste vicenda della 18enne sono nate diverse teorie ed ipotesi alternative, tra cui la più inquietante e misteriosa è indubbiamente quella che vede un presunto coinvolgimento della mafia nigeriana.

Andando nello specifico, c'è il sospetto che la potente e feroce organizzazione criminale di origine africana, possa aver avuto un ruolo tutt'altro che marginale nell'omicidio della giovane ragazza. Tale tesi è condivisa anche dal famoso psichiatra e opinionista televisivo Alessandro Meluzzi.

Su ciò, bisogna dire che sino ad ora non risultino esserci schiaccianti prove sul presunto coinvolgimento di tale criminalità e, allo stesso tempo, bisogna comunque ribadire che tale tesi dovrebbe essere ulteriormente discussa e approfondita.