Si è concluso l’evento “NotaD'Autore 2016”. Il concorso riservato esclusivamente alla scrittura proveniente dal mondo della musica, vede come ideale partecipante la figura del cantautore. Ma non solo. La partecipazione è aperta anche a musicisti, interpreti, cantanti, compositori e strumentisti. Insomma, a tutti coloro che frequentano l’ambiente delle sette note.

Il Premio ha visto una vasta partecipazione dei lettori online, che hanno potuto votare i loro beniamini di versi e melodie – in questo frangente, ovviamente, di sole parole riversate nei loro romanzi – grazie all’ausilio di diverse testate che hanno aderito con entusiasmo all’invito della redazione dell'iniziativa "NotaD'Autore 2016".

Qui se ne citano alcune, ma il ringraziamento è esteso a tutti coloro che si sono prodigati: "Chitarre20", "Cinepoprock", "PoliticaPress", "Tuttorocksound" e "Band". I libri vincitori sono stati quattro: "Scusate il disordine" primo classificato; "Non odiare me" secondo classificato ex aequo con "Racconti di periferia"; "La versione di C." terzo classificato.

Sotto il segno del rock

"Scusate il disordine" vede come autore il celebre Luciano Ligabue. Il cantautore emiliano, di chiara estrazione rock, offre anche alla nuda carta la sua voce inconfondibile e originale. Uno scrittore che sa raccontare l’inafferrabilità delle nostre vite. Ogni storia narrata è una scoperta che conduce verso la magia del quotidiano, uno specchio allegro, dolente o imprevedibile ma che, comunque, illumina il lettore.

Anche Mimmo Parisi, rocker bolognese, ha un background tipicamente rock e, anche nel suo caso, l’interesse della sua scrittura verte verso temi umanistici. Il libro ha un titolo, "Racconti di periferia", che indica con lucidità il suo campo di analisi. Nella narrazione, i personaggi non sono né eroi, né tantomeno illuminati dalle luci della ribalta.

Così come la "periferia" presente nel titolo, più che a un luogo urbano, vuole rimandare al mondo ordinario, alla "periferia sociale".

Aspetti autobiografici

Mattia Briga ha presentato un romanzo che, di pagina in pagina, chiarisce la sua vocazione dissacrante. Con un tratto narrativo e poetico, intinto nell’inchiostro della sua esistenza, l’artista annuncia il titolo del suo romanzo, "Non odiare me".

Gli aspetti biografici portano il lettore a seguire la strada percorsa da Briga: dagli ingaggi di provincia al set di "Amici"; dal Lungotevere romano ai canali di Amsterdam; dal primo cd venduto senza grandi aspettative alla firma con la major.

"La versione di C." è invece il libro legato alla penna di Cristiano De André. La scrittura del figlio di Fabrizio De André propone un'autobiografia sofferta e tormentata. Cristiano fa capire quanto complesso possa essere gestire un rapporto parentale con un gigante della musica cantautorale. De André figlio ricorda con pudore e tenerezza la sua avventura artistica cresciuta sotto l’egida di Fabrizio: dalle tournée negli anni di piombo, all'emozione della propria voce che fa l'eco in uno stadio gremito da centinaia di fan.