A Ferrara città d'arte, terra natale di un certo Carlo Rambaldi o dello stesso Ariosto proto-fantascientifico, dallo scorso 11 novembre è in corso una splendida rassegna dedicata alla fantascienza “rosa”, rosa shock per l'occasione viste le autrici che hanno innestato in certa fantasy avveniristica il meglio della rivoluzione femminista. Fantascienza femminile ancora sottovalutata dai non addetti ai lavori, dal titolo “Donne, alieni e macchine nella scrittrici di fantascienza”. Presso il Centro Documentazione Donna.
Dopo Ursula K. Le Guin
La nota critica e scrittrice Eleonora Federici ha inaugurato il ciclo di incontri con “Ursula Le Guin e le utopie femministe”, celebre autrice (anni' 60/70!) che con le stesse Connie Willis e Johanna Ross (e altre) ha dato una svolta a suo tempo alla Fantascienza, convenzionalmente percepita come Letteratura essenzialmente maschile.
Tra i suoi romanzi bestseller, ricordiamo “La mano sinistra delle tenebre” (1969) e “I reietti dell'altro pianeta” (1974). Giovedì 24 novembre è di scena la ricercatrice Giulia Fabi che parlerà di una autrice oggi cult, Charlotte Perkins Gilma, femminista doc, scrittrice utopica e come donna, antesignana del genere non solo in Italia, vissuta tra fine '800 e primo novecento: tra i suoi lavori editorialmente molto più recenti, ricordiamo “La carta gialla, e, appunto, “Terra di lei”. Infine venerdì 16 dicembre, nuovamente il focus è su Ursula K. Le Guin a cura di Vita Fortunati, relatrice con “La più grande scrittrice di fantascienza e i suoi mondi”
Le aliene dalla pelle rosa
Come accennato, la cosiddetta new wave postfemminista e fantascientifica ha potenziato e ampliato un genere letterario sempre più espressione della letteratura del nostro tempo, più avanza il progresso scientifico nella vita quotidiana.
La parola delle donne evidenzia una speciale peculiarità nei mondi letteralmente paralleli espressi da tale genere letterario: la scrittrice di science fiction è metaforicamente aliena ribelle al patriarcato negativo squisitamente diversa e nuovamente amazzone capace di forgiare o creare il mondo reale, con modulazione autodirette anziché eteronome, dipendenti, direbbe Jacques Lacan, dal cosiddetto "fallo significante".
La cifra letteraria, infine, specifica avveniristica è oggi quella password, per così dire ottimizzante e in sintonia con l'età informatica attuale, più complessa e persuasiva per andare oltre e ridefinire la stessa rivoluzione delle donne, ancora incompiuta, per il futuro prossimo. Ricordando capolavori del cinema stesso fantascientifico, ovvero le protagoniste femminili di Guerre Stellari (La principessa Leila), Barbarella (Jane Fonda non a caso), l'icona e metaforicamente colmo d'amore, “Blade Runner”, con la fuga finale dell'uomo cacciatore di androidi e l'androide femmina Rachael, dopo averla salvata. Senza dimenticare che, a ben vedere, fu una donna, Mary Shelley, con il celeberrimo Frankenstein, a inventare la fantascienza stessa.