Nel trend diffuso del pensiero unico in Italia, artisti compresi, spicca Giuseppe Povia (o semplicemente povia), tecno-anarchico quasi, capace di scandalizzare il politicamente corretto con canzoni pop che sembrano filastrocche di “enfants terribles” come "I Bambini fanno ooh!". Rimbaud stesso parlava di “poeti di 7 anni”. Oppure anche con brani dedicati all'ex premier Berlusconi che – visto l'andazzo attuale – forse non era poi cosi male... Non ultimo hits quali “Il debito pubblico”, “La soglia del 3” e “Jobs act”, gli ultimi album I "bambini" fanno rock” e “Nuovo Contrordine Mondiale”.

Il prossimo 17 febbraio Povia sarà anche a Ferrara per un concerto atipico, intervallato da riflessioni infatti economico sociali a cura del Gruppo economia Cittadini della città d'arte estense.

Evento che l'economista Claudio Pisapia, tra I curatori dell'associazione organizzatrice così presenta: “Dovremmo imparare a non darci le risposte suggerite dai nostri politici, nei talk show all’italiana, o dal FMI e dalla BCE. Dovremmo imparare a darci le “nostre” risposte e Povia ha iniziato a farlo. Ecco tutto questo sarà il filo conduttore della serata del 17 febbraio, con al centro un artista che ha sacrificato fama e soldi facili per darci una mano ad incuriosirci. Facciamoci un regalo. Diamoci la possibilità di guardare le cose da un’angolazione diversa, magari ci piaceranno di più”.

Nostra intervista a Povia in esclusiva per Blasting News.

Pop ed economia

D- Giuseppe Povia, musica e società le tue canzoni, ma non il vecchio realismo, semmai provocazioni quasi neo-dadaiste e pop, ti riconosci?

R - Boh, è bello sapere che qualcuno ti può paragonare in qualche modo ad un'epoca controcorrente degli anni 50-60 e la ringrazio per la sua cultura (o ti ringrazio).

Dovrei comunque aver vissuto in quel tempo per capire davvero come avrei reagito... Chissà magari sarei andato anche contro chi era controcorrente. Come faccio oggi, no?

D - Giuseppe Povia, i tuoi testi scandalizzano quello che Majakowskij chiamava "l'infame buon senso" che oggi è poi il famoso "pensiero unico". Sinceramente ti aspettavi resistenze simili in Italia?

Un certo neo-conformismo cosi totale?

R - È faticoso credere che gli ex no-global siano diventati global e che le sinistre siano diventate le peggiori destre capitaliste.

Pop e Controcultura

D - Giuseppe Povia, la musica pop nacque come controcultura con certa letteratura... Oggi il pop centra bersagli sociali con maggiore efficacia di certa Intellighenzia persa nei salotti e distante dai bisogni e i sogni della gente?

R - Sì, ciò che i media pop propongono con insistenza, non è ciò che vuole la maggioranza, ma piano piano la forza della propaganda fa accettare quasi tutto (ma non a tutti e mai per sempre).

D - Giuseppe Povia, con riferimento ai tuoi testi... Ma le donne mentono quando dicono che non importa la “Grandezza”?

R - Sì!