Approvato il 25 luglio il decreto infrastrutture: entrerà in vigore il 9 agosto 2016 con il quale verranno stanziati circa 60 milioni di euro per gli inquilini morosi incolpevoli, ovvero coloro che non riescono più a pagare l’affitto perché si trovano in una situazione economica precaria.Questo è il secondo decreto e apporta delle novità rispetto al precedente di due anni fa, in primis portando il contributo fino ad un massimo di 12 mila euro.
Requisiti oggettivi per richiedere il contributo
L’art. 2 del decreto stabilisce che per ‘morosità incolpevole’ si intende quella situazione di sopravvenuta impossibilità a pagare il canone d’affitto a causa della perdita del lavoro per licenziamento o per riduzione dell’orario di lavoro, per cassa integrazione o mancato rinnovo di un contratto.
Un altro esempio di ‘sopravvenuta impossibilità’ è la riduzione del proprio reddito, la cessazione di attività professionali o di imprese per cause di forza maggiore, malattia o infortunio che hanno comportato la riduzione della capacità reddituale.
Chi può beneficiare del fondo anti-sfratto?
All’art. 3 del decreto vengono stabiliti i criteri per l’accesso al contributo/bonus, delegando ai comuni la verifica dei requisiti dei beneficiari, i quali dovranno soddisfare i seguenti punti:
- Isee non superiore a 35mila euro o un reddito da attività lavorativa con valore Isee inferiore a 26 mila euro;
- aver ricevuto un atto di intimazione di sfratto per morosità;
- essere titolari di un contratto di locazione di immobile ad uso abitativo regolarmente registrato (escluse le abitazioni rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9);
- avere cittadinanza italiana, europea o se non europei essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno;
- il richiedente non deve essere altresì titolare di altri immobili di proprietà o usufrutto nella provincia di residenza.
Come per il bando Red per nuclei familiari con reddito basso, avrà precedenza inoltre il richiedente nel cui nucleo familiare sia presente unminore, un anziano o un disabilecon almeno il 74%.
A quanto ammonta il bonus?
L’importo che è possibile ottenere è di massimo 12.000 euro. In particolare il contributo sarà di 8mila euro per sanare morosità incolpevoli qualora manchino almeno 2 anni alla scadenza del contratto e il proprietario rinunci all’azione legale; fino a 6 mila euro per il pagamento di alcune mensilità cosiddette di ‘differimento’, tali da permettere all’inquilino di trovare un altro immobile; fino a 12 mila euro diretti a garantire sia il deposito cauzionale sia il pagamento delle mensilità relative alla sottoscrizione di un nuovo contratto. In questi ultimi due casi i comuni possono corrispondere il contributo economico anche in un’unica soluzione.