La BCE mette in campo nuove misure per indurre gli istituti di credito ad applicare politiche più rigide negli accantonamenti sui NPL. In particolare, è previsto che i crediti assistiti da garanzie debbano essere svalutati al 100% al settimo anno dalla classificazione a credito deteriorato. Il termine è ridotto a due anni per i crediti non garantiti.

Si tratta di una politica che verrà implementata in modo graduale, poiché la raccomandazione prevede che le soglie siano applicabili ai soli crediti di nuova classificazione a deteriorato. La svalutazione integrale può essere considerata anche un' importante opportunità per il mercato secondario dei crediti NPL dal momento che le maggiori svalutazioni dovrebbero rendere meno onerosa la cessione dei crediti a terzi investitori.

Le linee guida sulla gestione NPL

Le linee guida per la gestione dei NPL sono raccomandazioni formulate dalla BCE non strettamente vincolanti, ma che costituiscono in genere un'indicazione abbastanza stringente: gli istituti di credito che non le applicano sono tenuti a fornire adeguate motivazioni per la deviazione dal comportamento suggerito in sede di ispezione da parte dell'organo di controllo. Un primo documento è stato pubblicato lo scorso marzo, mentre quello rilasciato il 4 ottobre è un addendum che sarà oggetto di consultazione (ossia ricezione di commenti da parte degli operatori del settore) fino al mese di dicembre.

La reale portata della misura

Nello spirito del canale Liberi Di Scegliere proviamo ad analizzare la reale portata del provvedimento che sembra "spaventare" molti commentatori e ha suscitato feedback negativi da parte dell'ABI.

Prendendo come riferimento il recente studio "I tassi di recupero delle sofferenze" pubblicato lo scorso gennaio nelle note di stabilità finanziaria e vigilanza della Banca d'Italia, si evince che le politiche di accantonamento dei principali istituti di credito, sono guidate dai recuperi storicamente registrati sui crediti.

Terminate tutte le attività utilmente esperibili, in genere i crediti vengono già svalutati integralmente o passati a perdita.

Ne consegue che i nuovi suggerimenti della BCE non fanno altro che fissare in futuro delle scadenze più rigide per un attività che già oggi viene posta in essere. Considerando che al raggiungimento delle scadenze indicate è sempre possibile derogare alla regola, adducendo congrue motivazioni, si può concludere che le nuove linee guida non dovrebbero avere un impatto dirompente sul sistema bancario italiano, che di recente ha visto consistenti interventi da parte dello stato per favorire la ristrutturazione degli istituti in maggiore difficoltà.