In questo periodo si sta discutendo sul Def, di prossima approvazione, e della riforma pensioni. A riguardo si sono espressi due autorità in fatto di conti e bilanci, si tratta di Bankitalia e Corte dei conti, che sono i massimi vertici in tema di debito pubblico. Le notizie non piaceranno ai pensionati: si chiede al governo di non arretrare sul tema Pensioni, rispetto a quanto è stato fatto in passato con la Riforma Fornero.

Corte dei conti pro legge Fornero

I due enti non parlano in termini di Welfare, ma si limitano a dare direttive precise, per la difficoltà di sostenibilità di una proposta pensionistica, meno rigida di quella contenuta nella legge Fornero.

Il problema è, e rimane scottante, che si tratta di decidere su cosa fare per l'età pensionabile. Una questione che non può essere più rimandata, anche se porta indiscutibili problemi economici. Con la disoccupazione e la precarietà che c'è, però, non si può chiedere la conferma della Legge Fornero.

Quello su cui si dibatte è presto detto: per il 2019 si accederà alla pensione secondo la legge Fornero a 67 anni e dal 2051, secondo i calcoli fatti sulle aspettative di vita a 70 anni. Il 2051 è lontano per i cittadini italiani, che si trovano in condizioni disperate, quindi, anche il solo pensare di preoccuparsi adesso per quello che accadrà nel 2051 a molti pare assurdo. Ma il 2019 non lo è e i sindacati hanno deciso che se si continuerà così, si darà il via alla mobilitazione generale.

Quello che preoccupa i cittadini è il requisito dei 67 anni, è necessario uno svecchiamento del mondo del lavoro, l'età di aspettativa di vita è aumentata, ma in che condizioni versano i nostri lavoratori? Non si può mandare in pensione la gente a 67 anni come si sta facendo, ci sono molti settori che necessitano di nuovi lavoratori giovani, che rischiano di restare disoccupati a vita o lavorare per anni e anni da precari.

Bankitalia e Corte dei Conti, sono due organi che valutano la salubrità della finanza pubblica, che giustamente devono dare pareri obiettivi, ma la manovra finanziaria dovrebbe puntare a recuperare le somme per le coperture delle proprie proposte, realizzando una serie di tagli ritenuti necessari, laddove c'è spreco.

Doccia fredda futuri pensionati

Sono urgenti interventi, per impedire che nel mondo del lavoro permanga questa condizione, di rinvio del pensionamento di tanti lavoratori, ormai incapaci di portare avanti ulteriori anni di servizio. La riforma del Lavoro di Renzi ha solo portato tanta incertezza e figure contrattuali che violano norme basilari, niente di più disastroso! Quello che hanno pubblicizzato come una manovra vincente non lo è affatto, la realtà lavorativa oggi ha migliaia di sfaccettature, che le statistiche non rilevano.

Tra i cittadini serpeggia il malumore, in molti considerano la riforma Ape, una truffa per favorire le banche (viste da sempre non come un alleato che gestisce l'economia del paese), permettendo a chi ne accetta le condizioni di uscire prima dal mondo del lavoro, con la richiesta di una specie di prestito.

Tornare alla rigidità di quanto previsto dalla riforma Fornero, non può che acuire questo malumore: ritarda ancora il pensionamento di chi si è già fatto i suoi conti, e non permette l'inserimento nel mondo del lavoro, tanti che vorrebbero un posto fisso.