I risultati del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) del 2019 sono stati presentati da Andrea Enria, presidente del consiglio di sorveglianza della BCE, nel corso di una conferenza stampa. Sebbene i requisiti di capitale siano rimasti invariati rispetto all'esercizio precedente, sono state riscontrate criticità in merito alla scarsa redditività e al deterioramento della qualità della governance interna.
Per far fronte a queste problematiche, la BCE ha deciso di rivedere il proprio orientamento riguardo alle operazioni di aggregazione tra istituti bancari, ritenendo che una dimensione e solidità degli istituti possa essere utile ad affrontare le sfide derivanti dalla particolare congiuntura globale e dai mutamenti strutturali nell'industria dell'intermediazione finanziaria.
Dopo aver rassicurato gli organi di vigilanza in merito al raggiungimento di un grado accettabile di solidità gli istituti europei saranno finalmente Liberi Di Scegliere la propria strategia di sviluppo.
Lo SREP come strumento della BCE
Lo SREP è un processo di verifica annuale in cui la divisione della BCE preposta alla vigilanza quantifica i rischi ai quali gli istituti di credito sono esposti e determina le indicazioni da fornire a ciascuna banca in merito alle linee guida da tenere e alla dimensione del patrimonio aggiuntivo da possedere in aggiunta rispetto ai minimi previsti dalla legge.
For the first time ever we are publishing individual Pillar 2 requirements (P2R), says Supervisory Board Chair Andrea Enria. 108 banks in this SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) cycle consented to have their P2R published on our website https://t.co/OE5Y5wYP1x pic.twitter.com/R2ZlZ4AP5y
— European Central Bank (@ecb) 28 gennaio 2020
Il processo valuta quattro elementi principali:
- la misura in cui i business model risultano sostenibili nel medio periodo e adeguati al perseguimento della mission aziendale,
- capacità della governance interna di gestire adeguatamente i rischi e di rispondere in modo adeguato e tempestivo alle criticità emerse in fase di gestione,
- la dimensione dei rischi per il capitale suddivisa lungo le tradizionali dimensioni di credito, mercato e tasso oltre in aggiunta alla componente operativa,
- i rischi afferenti la dimensione della liquidità e le potenziali necessità di finanziamento che da essi possono derivare.
Le 3 aree di peggioramento rilevate dalla BCE
Nel corso dell'indagine condotta dalla BCE ci sono tre aree di notevole peggioramento nei punteggi SREP:
Watch again: Andrea Enria on banks’ cost of capital pic.twitter.com/oaswl7snIm
— European Central Bank (@ecb) 28 gennaio 2020
- la maggior parte delle banche qualificate come istituti di dimensioni significative presenta utili inferiori al costo del capitale, questo si presenta come un ostacolo fondamentale alla creazione di valore e limita fortemente le possibilità di realizzare nuovi aumenti di capitale.
- I punteggi di governance sono complessivamente peggiorati negli ultimi anni e dunque questa si conferma un'area di preoccupazione per le autorità di vigilanza: in un numero significativo di casi gli organi di gestione non sono efficaci e i controlli interni sono deboli.
- Alcune banche hanno registrato perdite rilevanti, in larga parte dovute al rischio afferente la gestione operativa. Anche i rischi informatici/cibernetici sono stati una fonte fondamentale di rischio operativo.
Le soluzioni previste dalla vigilanza BCE
Per far fronte alle criticità rilevate, le autorità di vigilanza hanno deciso di tenere un atteggiamento meno esigente nei confronti di possibili operazioni di fusione, anche a livello transnazionale e di intensificare il monitoraggio per verificare la solidità dei modelli operativi e i miglioramenti richiesti alla qualità della governance, nella gestione dei rischi.
Le banche con elevati livelli di Non Performing Exposures (NPE) stanno portando avanti in modo efficace la strategia attesa per il miglioramento degli indicatori di qualità del credito. Il controvalore complessivo delle esposizioni deteriorate, per gli istituti di rilevanza sistemica, si è ridotto da 1000 miliardi (corrispondenti a un NPL ratio del 8%) a 543 miliardi (corrispondenti a un NPL ratio del 3.4%) nei 5 anni trascorsi sotto la vigilanza BCE. Si confermano le raccomandazioni per il mantenimento di un'elevata attenzione sul monitoraggio della qualità del credito.