Anniversario dei cinquant’ anni dall'alluvione, da quel terribile 4 novembre, giorno in cui Firenzeviene travolta dalle acque dell’Arno, le ore di paura, le vittime, i danni agli edifici e al patrimonio artistico, la solidarietà ed i soccorsi, tutto questo è documentato nelle fotografie in bianco e nero dell'artista ungherese Balthazar Korab in mostra al Tethys Gallery di Firenze dal 28 ottobre al 26 novembre 2016.

L’artista

L’ autore, uno dei più celebri fotografi di architettura del secolo scorso che ha lavorato negli Usa per Eero Saarinen e in Francia per Le Corbusier, era in Italia per un viaggio sabbatico di conoscenze.

Si trovava a Settignano quando ebbe notizia che l’Arno stava inondando il centro di Firenze. Prese la sua Hasselblad, cinque rullini e scese in città. In mostra una selezione di sedici immagini colte al volo anziché col tre piedi come d’abitudine per l’artista.

Le fotografie

La marea di fango e nafta entra nelle strette vie del centro e nella tarda mattinata arriva ad inginocchiare i palazzi del potere religioso e politico: piazza del Duomo e piazza della Signoria. Solo nel tardo pomeriggio le acque inizieranno a ritirarsi. La furia dell’Arno lascia una città devastata.

Nelle fotografie la celebre immagine del ragazzo col canotto in una strada inondata che grida alla mamma che s’è bucato. Statue e sculture d’arte raccolte e messe in sicurezza in un edificio asciutto.

Strade presso S. Maria del Fiore inondate fino alle ginocchia e scarpe da donna poste sui cofani delle auto. Inoltre la messa in sicurezza e il restauro di libri antichi e la terribile immagine dell’acqua che oltrepassa le spallette di un ponte sul Lungarno, il livello in cui arrivò l’acqua dell’Arno in quel fatidico 4 novembre.

Una nota stilistica: Le fotografie di Korab che narrano del rapporto fra uomo e natura, nascono da un profondo coinvolgimento emotivo e il contenuto non viene mai sacrificato per meri effetti visivi e neppure manipolato polemicamente per prevaricare su un equilibrio estetico.