Oltre alle preoccupazioni per le scadenze fiscali, la metà di giugno potrebbe portare ai residenti italiani una nuova gatta da pelare. I principali sindacati di categoria dei benzinai hanno proclamato un lungo sciopero di protesta, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e i politici contro le politiche imposte dalle compagnie petroliere.
Il motivo della serrata e i prezzi imposti
Al centro del contendere vi sarebbe quella che i benzinai considerano una pratica di concorrenza sleale nei loro confronti, ovvero la Politica delle compagnie di legare contrattualmente il prezzo finale che dovrà essere praticato ai distributori.
Questo fattore pregiudicherebbe le possibilità di gestire la propria attività in modo ottimale. I prezzi imposti dalle compagnie non sarebbero infatti concorrenziali con quelli praticabili dai benzinai no logo e dagli operatori aderenti alla grande distribuzione organizzata.
Ne consegue che i gestori tradizionali, legati dal vincolo di fornitura in esclusiva, non avrebbero le possibilità contrattuali e operative per favorire i propri clienti e per poter abbattere il prezzo dei carburanti.
Le date e le modalità dello sciopero
I motivi appena esposti hanno portato alla decisione di intraprendere una dura protesta, vista la sostanziale indifferenza istituzionale verso il ben noto problema.
Lo sciopero inizierà alle ore 7.00 del 14 giugno e si concluderà alle 19.30 del 17 giugno.
Il 18 giugno è prevista una manifestazione nazionale dei gestori, che per l'occasione si recheranno a Roma. Ma non finisce qui, perché dal 21 al 28 giugno gli aderenti procederanno con uno sciopero trasversale, accettando solo pagamenti in contanti e sospendendo tutte le campagne di marketing.
I gestori sperano che lo sciopero e lo stato di mobilitazione generale possano finalmente far comprendere le difficoltà dovute dall'attuale organizzazione del mercato dei carburanti e possa portare ad azioni risolutive da parte del legislatore.