Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e gli insegnanti e il personale Ata della Scuola lo hanno imparato, spesso sulla propria pelle. Così, se da una parte la riforma della scuola, così come è stata annunciata dal sottosegretario del Miur, Roberto Reggi, ha indispettito non poco tutto l'ambiente scolastico, dall'altra non fa altro che riproporre alcune riflessioni già fatte in passato in merito ai disegni di legge dei precedenti esecutivi.
L'elemento essenziale che mancava prima e che manca, a maggior ragione, nel 2014 è sempre e solo uno: i soldi.
Miur, scuola, piano Giannini-Reggi: il pensiero dei docenti
Miur, scuola, piano Giannini-Reggi: 'caccia' ai dirigenti scolastici?
Il timore degli insegnanti è quello di assistere alla proliferazione all'interno degli Istituti di vere e proprie 'lobby' (oltre a quelle già esistenti) che avrebbero come scopo principale quello di 'ingraziarsi' il parere favorevole dei dirigenti scolastici.
Miur, scuola, piano Giannini-Reggi: nelle 36 ore anche il lavoro svolto a casa?
Il punto maggiormente 'incriminato', però, rimane quello delle 36 ore e delle supplenze 'coperte' senza l'ausilio dei precari: anche in questo caso, la mancanza di soldi rende utopistica questa soluzione, anche se l'aumento delle ore di lavoro risulterà, alla fine come da previsioni, più contenuto.
Il lavoro che gli insegnanti svolgono attualmente in casa (già compreso nel 'prezzo', non dimentichiamolo) come la correzione dei compiti o la preparazione delle lezioni, sarà fatto nell'Istituto? Anche qui, a che pro?