Dopo i concorsi banditi nell'ultimo quarto di secolo, sembra impensabile che stia per essere pubblicato il bando per il nuovo concorso Scuola per la primavera 2015 a soli 3 anni di distanza dal precedente. Abituati alla penuria di concorsi che si sono succeduti negli ultimi 5 lustri, quello del 1990, quello del 1999 e infine quello del 2012, la notizia del bando per un concorso scuola nel 2015 sconcerta e stupisce i docenti precari.
L'ANIEF riporta la notizia riportando le parole del Dottor Luciano Chiappetta, Capo Dipartimento del Ministero dell'Istruzione, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, nella quale ammetteva che nel concorso da bandire nel 2015 si dovrà certamente fare più attenzione rispetto al precedente, quello del 2012 che è stato teatro di lungaggini burocratiche e tanti problemi che hanno dato vita ad altrettanti ricorsi.
Concorso scuola 2015: meno posti per i vincitori del 2012
Le lungaggini che sono state protagoniste indiscusse del concorsone 2012 in molte regioni d'Italia hanno portato ritardi nelle immissioni in ruolo e delle 15mila immissioni previste per l'anno scolastico appena conclusosi ne sono state attuate soltanto la metà. Il problema principale che potrebbe portare il bando del nuovo concorso scuola sarebbe proprio quello di limitare i posti disponibili per le immissioni in ruolo dei vincitori del concorso a cattedre del 2012, poiché non si sa con certezza se entro l'anno scolastico 2016/1017, anno in cui ci dovrebbero essere le prime immissioni in ruolo pescate dai vincitori del nuovo concorso volto al reclutamento del personale docente, saranno state esaurite le immissioni dei vincitori del concorso precedente.
Nonostante questi problemi al concorso che dovrà essere bandito nel 2015 non si rinuncia, anche se le immissioni in ruolo del precedente non saranno state completate, scegliendo tra i due mali quello che sembra minore: a questo punto si pensa, quindi, di bandire, per il 2015, un numero di posti minori a quelli che si erano stimati, per riuscire a immettere in ruolo prima i vincitori del concorso precedente non scontentando, allo stesso tempo, i precari che cercano ancora una speranza.